Jodie Foster finanzia
la ricerca degli alieni

A settembre riprende
il programma Seti
per captare
segnali extraterrestri

 

17 agosto 2011. - Il film Contact le è rimasto dentro. Nel film di Robert Zemeckis del 1997, Jodie Foster interpretava una scienziata del progetto Seti (la ricerca di segnali extraterrestri tramite radiotelescopi) che riceve un messaggio misterioso. Interpretandolo, scopre che nasconde le istruzioni per costruire un veicolo interstellare e lei stessa si candida per il viaggio.

CALIFORNI A TAGLIA I FONDI - Quattordici anni dopo, l'attrice americana è una delle 2.557 persone che hanno offerto contributi per evitare la chiusura del progetto Seti, dopo che lo Stato della California, a causa della crisi, ha tagliato le sovvenzioni. In pratica servono 2 milioni di dollari all'anno per evitare lo stop definitivo alle ricerche, dopo che già lo scorso aprile erano finite le risorse. Seti aveva perciò organizzato una sottoscrizione pubblica sul proprio sito internet per reperire almeno i 200 mila dollari necessari per la ripresa delle operazioni. Il 16 agosto Seti ha annunciato di aver ricevuto più di 223 mila dollari, tra i quali anche quelli di Jodie Foster, che non si è dimenticata degli scienziati che nel 1997 l'avevano accolta per le riprese del film.

CONTRIBUTI - Ora «i telescopi sono di nuovo operativi e dobbiamo riprendere le ricerche di nuovi pianeti dai quali si potrebbero ricevere segnali di vita extraterrestre», ha dichiatato la Foster sul sito Seti per spiegare la decisione di offrire il proprio contributo. I telescopi Seti «potrebbero trasformare la fantascienza in scienza, ma solo se noi cerchiamo in modo sistematico nello spazio». Tra i donatori di Seti c'è anche l'astronauta Bill Anders, che volò su Apollo 8, la prima missione ad arrivare in orbita lunare. «È irresponsabile per l'umanità non ricercare le prove di intelligenza extraterrestre», ha aggiunto l'astronauta.

FUTURO - Le ricerche riprenderanno quindi in settembre, hanno spiegato i dirigenti di Seti, ma per assicurare un'attività a lungo termine serviranno nuove fonti di finanziamento. Ora si spera nella conferma da parte dell'Aviazione militare americana del contratto per rintracciare i detriti spaziali orbitanti intorno alla Terra che potrebbero danneggiare la Stazione spaziale internazionale. Però se anche gli alieni volessere mettere mano al portafoglio, il loro contributo sarebbe bene accetto.

 

(corriere.it / puntodincontro)

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17 de agosto de 2011. - La película Contact la marcó. En la película de Robert Zemeckis de 1997, Jodie Foster es un científico del proyecto SETI (la búsqueda de señales extraterrestres mediante radiotelescopios) que recibe un misterioso mensaje. Al interpretarlo, descubre que oculta las instrucciones para construir un vehículo interestelar y ella misma se propone como candidato para el viaje.

Catorce años después, la actriz estadounidense es una de las 2,557 personas que han ofrecido su contribución para evitar el cierre del proyecto Seti, después de que el Estado de California, debido a la crisis, recortó los fondos. En la práctica, se necesitan dos millones de dólares al año para evitar la suspensión permanente de la investigación, después de que en abril pasado se terminaron los recursos. Seti había organizado una suscripción pública en su página web para encontrar por lo menos 200 mil dólares necesarios para la reanudación de las operaciones. El 16 de agosto, Seti anunció que ha recibido más 223,000 dólares, incluyendo la aportación de Jodie Foster, que no se ha olvidado de los científicos que en 1997 la había acogido para el rodaje de la película.

Ahora "los telescopios están otra vez en funcionamiento y tenemos que seguir buscando nuevos planetas de los cuales se podrían recibir señales de vida extraterrestre", escribió Foster en el sitio Seti para explicar la decisión de ofrecer su contribución. Los telescopios Seti "podrían transformar la ciencia ficción en observación científica, pero sólo si se busca de manera sistemática en el espacio". Entre los donantes también está el astronauta Bill Anders, que voló en el Apolo 8, la primera misión en llegar a la órbita lunar. "Es irresponsable que la humanidad no esté en busca de evidencia de inteligencia extraterrestre", dijo el astronauta.

La investigación se reanudará en septiembre, dijeron los directivos de Seti, pero para asegurar una actividad de largo plazo serán necesarias nuevas fuentes de financiamiento. Ahora se espera la confirmación de la Fuerza Aérea de los Estados Unidos de un contrato para realizar una búsqueda de los desechos espaciales en órbita alrededor de la Tierra que podrían dañar la estación espacial internacional. Incluso si los extraterrestres quisieran ofrecer su billetera, su contribución será bienvenida.

 

(corriere.it / puntodincontro)

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