Italia, la bengodi
degli smartphone

Ne ha uno il 39% degli italiani.
Siamo il Paese con più telefoni.

 

18 ottobre 2011. - L’Italia entra nel mondo digitale con un salto doppio. Il Paese che non è mai riuscito neanche ad avvicinare una penetrazione del 50% nelle famiglie italiane per quanto riguarda i personal computer, trova la strada per superare il «digital divide» con i dispositivi mobili: siamo la nazione al mondo con la maggiore diffusione di smartphone tra la popolazione. Come raccontano i dati del Politecnico di Milano, il 39% della popolazione che possiede un cellulare — praticamente il 100% dei cittadini maggiorenni — ha un telefono che è «intelligente». Un totale di ameno 20 milioni di smartphone che aprono agli italiani appunto il mondo del digitale: Internet, servizi, contenuti e social. Non è dunque certo un caso se quest’anno molti degli appuntamenti dello Smau — e delle aziende presenti nella fiera milanese — si concentrano sulla cosiddetta Mobile Economy.

L’Italia mobile è dunque un unicum al mondo — basti pensare che negli Stati Uniti la percentuale di smartphone è del 35% — e lo è per ragioni storiche, anche se quella del digitale è ovviamente una storia recente. «Fin dagli anni Novanta siamo sempre stati all’avanguardia per le tecnologie mobili, grazie anche a degli operatori illuminati», spiega Andrea Rangone, professore esperto di e-business all’università milanese. «Di conseguenza sono cresciute molto presto nel Paese attività imprenditoriali che hanno capito le potenzialità del telefonino sempre in tasca che andassero oltre le telefonate e gli sms. Dalle suonerie dei primi tempi alle app di oggi». Sul mondo delle applicazioni, un mercato nel 2010 da 35 milioni di euro con una crescita stimata intorno al 70-90%, la School of Management del Politecnico ha organizzato la sfida tra sviluppatori italiani chiamata Mobile App Awards, che proprio allo Smau troverà la sua conclusione con i vincitori nelle categorie proposte.

E se il cellulare da noi ha da sempre anche risentito del traino «modaiolo» — il telefono bello, superdotato e costoso viene vissuto come uno status symbol —, è indubbio che svolga anche la funzione di ponte per superare problemi strutturali e culturali che appaiono irrisolvibili. «La banda larga fissa da noi sembra un’utopia irraggiungibile, così come il digital divide tra aree geografiche del Paese non sembra sanabile», continua Rangone. «In questo contesto i dispositivi mobili sono la vera soluzione: siamo stati tra i primi a introdurre l’Umts, presto arriveremo alla diffusione nazionale di connettività in movimento fino a 100 Megabit».

Si può dunque dire che l’Italia è la bengodi dell’era «post pc», per dirla con la definizione di Steve Jobs, con gli italiani che entrano nella nuova epoca del «computing» senza di fatto essere mai passati in modo maturo da quella dei personal computer. Una informatizzazione tarda attraverso i dispositivi mobili. Telefoni, come detto, ma anche tablet: a fine anno nel nostro Paese le tavolette saranno circa 1,5 milioni, con una penetrazione sul totale della popolazione intorno al 2%. E un rapporto con il parco dei pc intorno al 4%, contro il 5 degli Stati Uniti. Dove però i tablet sono arrivati un paio di mesi prima che da noi (3 aprile negli Usa 2010, 28 maggio in area Eu). «In base a questi numeri, si può ben dire che ci troviamo in un momento dello sviluppo digitale molto favorevole all’Italia», conclude Rangone. «E questo anche in base a un’altra considerazione: l’uso della Rete è destinato a incrementare in futuro anche grazie alla diffusione delle nuove televisioni connesse. E sappiamo bene che l’apparecchio tv è un altro cavallo di battaglia delle famiglie italiane». Ma questo ulteriore sviluppo sarà sui prossimi 5 anni. Al momento godiamoci questa nostra, peculiare, primavera digitale

 

(federico cella / corriere.it / puntodincontro)

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18 de octubre del 2011. - Italia entra al mundo digital con un doble salto. El país que nunca ha conseguido ni siquiera acercarse a una penetración del 50% entre las familias italianas en lo que respecta a las computadoras personales, supera ahora la "brecha digital" con los dispositivos móviles: somos la nación en el mundo con la mayor difusión de Smartphones en la población. Como demuestran los datos del Politécnico de Milán, el 39% de la población que posee un teléfono celular - prácticamente el 100% de los ciudadanos mayores de edad - tiene un teléfono que es "inteligente". Un total de por lo menos 20 millones de teléfonos inteligentes que abren el acceso al mundo digital para los italianos: Internet, servicios, contenidos y redes sociales. Por tanto, no es una coincidencia que este año muchas de las citas de la Feria Smau - así como muchas de las empresas participantes - se centran en la llamada economía móvil.

 

(federico cella / corriere.it / puntodincontro)

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