18 marzo 2012 - E se la Formula 1 edizione 2012 avesse cambiato colore? Se dal blu Red Bull fosse passata all'argento della McLaren, nel senso di un team capace di mettere il giogo alla concorrenza? Il sospetto è forte dopo aver visto la prova di forza di Jenson Button, vincitore con pieno merito, e senza dimenticare che all'Albert Park di Melbourne il suo compagno di squadra Lewis Hamilton (terzo alla fine nel Gp) aveva sbancato le qualifiche centrando la pole position. Se vogliamo, questa sensazione è rafforzata dal fatto che le Red Bull del campione del mondo Sebastian Vettel e del beniamino di casa, Mark Webber sono state aiutate ancora una volta dalla sorte.

 

 Jenson Button sul podio con Sebastian Vettel.

 

L'AIUTO DEI BOX - Per spezzare almeno in parte la superiorità della McLaren, hanno avuto bisogno dell'uscita della safety car quando Vitaly Petrov s'è fermato in maniera pericolosa sul rettifilo del traguardo con la sua Caterham: dovendosi fermare per un pit stop, sia il tedesco sia l'australiano hanno approfittato della situazione e hanno soffiato la seconda e la quarta posizione rispettivamente ad Hamilton e alla Ferrari di Fernando Alonso. Certo, il merito è anche dei meccanici redbullisti, svelti a completare il cambio gomme. Ma non è affatto detto che senza quella opportunità Vettel e Webber sarebbero riusciti a liberarsi degli avversari: probabilmente Webber alla lunga ce l'avrebbe fatta con Alonso, mentre siamo sicuri che Vettel avrebbe avuto vita dura contro Hamilton.

CIRCUITO PARTICOLARE - Insomma: pur con la tara delle caratteristiche particolari di un circuito cittadino (molto adatto a Button: terza vittoria negli ultimi quattro anni), il via della nuova stagione ha spiegato che la Red Bull vincitutto e straripante delle ultime due annate per ora non c'è. C'è di sicuro un team sempre forte e con un progetto dall'enorme potenziale. Ma ci sono anche gli avversari, stavolta. E la McLaren è il primo di questi: un nemico solido, che alla resa dei conti sembra aver colmato il divario della Red Bull. Per il resto, questo primo verdetto ridimensiona parecchio la Mercedes e la "diavoleria" della sua rivoluzionaria ala posteriore che riesuma (in maniera legale, così pare) l'F-Duct di due anni fa (è un meccanismo che consente di acquisire velocità in determinate situazioni): Rosberg è scivolato fuori dai punti, mentre Schumacher, quarto sulla griglia, ha avuto problemi al cambio e si è ritirato in breve, dopo aver gustato il terzo posto grazie a un'ottima partenza.

TANTI TEAM VICINI - Più in generale, l'Australia ha detto che c'è un "centrocampo" più folto e insidioso: la Sauber ha mandato entrambe le macchine a punti e ha in Kobayashi e Pérez due lottatori; la Williams ha una buona monoposto e così pure la Lotus. Tutto questo serve per arrivare alla riflessione sulla Ferrari: Fernando Alonso con il quinto posto - ottenuto battagliando con coraggio, non per grazia ricevuta - ha messo una pezza importante dopo le deludenti qualifiche del Cavallino. Forse sul passo-gara la F2012 ha delle qualità da esplorare. Ma il lavoro di sviluppo e di comprensione rimane ingente, senza dimenticare che, già alla prima gara, si è posto il problema del rendimento di Felipe Massa, assolutamente fuori da ogni gioco (al di là del cozzo con cui Senna ha messo fine alla sua gara). Insomma, chi spera che al blu redbullista si sostituisca il rosso di Maranello, per il momento deve attendere. E deve pure beccarsi l'argento-McLaren.

 

(corriere.it / puntodincontro)

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18 de marzo de 2012 - ¿Podría ser que la Fórmula 1 edición de 2012 haya cambiado de color? ¿Podría haber pasado del azul de Red Bull al gris plata de McLaren, en el sentido de un equipo capaz de poner el yugo a la competencia? La sospecha es fuerte después de haber visto la demostración de fuerza de Jenson Button, que ganó merecidamente, sin olvidar que en el Albert Park de Melbourne su compañero de equipo Lewis Hamilton (tercero al final del GP) había destacado en las calificaciones obteniendo la pole position. Esta sensación se ve reforzada por el hecho de que los Red Bull de Sebastian Vettel, campeón del mundo, y del favorito local Mark Webber fueron ayudados una vez más por la suerte.

Para amortiguar al menos en parte la superioridad de McLaren, necesitaron la salida del coche de seguridad, cuando Vitaly Petrov se detuvo peligrosamente al principio de la recta principal en su Caterham: al tener que llevar a cabo una parada en boxes, tanto el alemán como el australiano aprovecharon la situación y arrebataron el segundo y cuarto lugar respectivamente a Hamilton y al Ferrari de Fernando Alonso. Por supuesto, el mérito es también de los mecánicos de Red Bull, muy rápidos para completar el cambio de neumáticos. Pero no está claro que, sin esa oportunidad, Vettel y Webber habrían sido capaces de deshacerse de los adversarios: Webber probablemente lo habría logrado con Alonso, pero estamos seguros de que Vettel habría tenido dificultades en contra de Hamilton.

En resumen, a pesar de las dificultades de las características particulares de un circuito urbano (muy adecuado para Button: tercera victoria en cuatro años), el inicio de la nueva temporada ha puesto en claro que el equipo Red Bull que ganaba todo e imparable de los últimos dos años, por el momento no es el mismo. Ciertamente, sigue siendo un equipo fuerte y con un proyecto de enorme potencial. Pero también hay oponentes, esta vez.

 

(corriere.it / puntodincontro)