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10 luglio 2013 - Sulla zona archeologica di Pompei —la città sepolta sotto le ceneri del Vesuvio nel 79 dC— pende una nuova minaccia: l'ultimatum dell'Unesco di ritirarle lo status di Patrimonio dell'Umanità, se non si intraprende un progetto per la sua ristrutturazione e conservazione.

Pompei è, dopo il Colosseo, il sito più visitato dai turisti che giungono in Italia e, a causa dello stato di abbandono e di apatia che ha finora prevalso tra i suoi responsabili, l'agenzia delle Nazioni Unite ha deciso di lanciare questa minaccia.

«Il governo italiano ha tempo fino al 31 dicembre 2013 per prendere i provvedimenti opportuni riguardo Pompei e l'Unesco fino al 1 febbraio 2014 per valutare le misure adottate e prenderà una decisione nel corso della riunione del Comitato mondiale», avverte il presidente della Commissione italiana dell'agenzia dell'Onu, Giovanni Puglisi.

La minaccia è relegare Pompei alla lista del “Patrimonio mondiale in pericolo”, che potrebbe non essere una cattiva soluzione, dato che il sito godrebbe così di una maggiore protezione, ma rappresenterebbe una sconfitta e un duro colpo per l'orgoglio di un Paese che si vanta del suo enorme bagaglio archeologico e culturale.

Il rapporto dell'Unesco dipinge un quadro fosco descrivendo infiltrazioni d'acqua, affreschi e mosaici in pericolo ed esposti alla luce, poca sorveglianza e vegetazione che invade i portici e gli atrii.

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(eluniversal.com.mx / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione all'italiano di massimo barzizza)