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30 ottobre 2014 - L’epoca dei conti riservati all’estero sembra avviarsi al tramonto: al fine di combattere l'evasione fiscale, il Servizio di Amministrazione Tributaria (SAT) potrà richiedere informazioni sui residenti in Messico che possiedono conti offshore, dopo aver firmato ieri a Berlino —durante la Settima Riunione Plenaria del Forum Globale sulla Trasparenza e lo Scambio di Informazioni in Materia Fiscale— un accordo multilaterale per la condivisione di dati finanziari con oltre 50 Paesi.

Questo accordo multilaterale tra le autorità competenti permette al Messico l'interscambio automatico e reciproco con Paesi come l'Italia, la Germania, la Spagna, la Francia, le Isole Cayman, l'Irlanda, il Lussemburgo e il Regno Unito.

La prima consegna avrà luogo al più tardi nel settembre 2017 e comprenderà, tra altre informazioni, nomi, indirizzi, numeri di identificazione fiscale, date e luoghi di nascita, numeri di conto, saldi, interessi, dividendi e utili ottenuti dalla vendita di valori finanziari.

L'accordo multilaterale per lo scambio di informazioni è il risultato di un progetto lanciato da Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. Il cosiddetto G-5 nel 2013 ha inviato una lettera al commissario europeo per gli Affari Fiscali mostrando la sua intenzione di proseguire verso la firma di un accordo modellato secondo il FATCA, già firmato con gli Stati Uniti. Nel mese di giugno 2013, il Ministro delle Finanze messicano, Luis Videgaray, ha richiesto al G5 che il suo Paese fosse incluso nel gruppo di progettazione del modello standard. Sulla base di questo questa iniziativa, l'OCSE ha approvato il 17 gennaio 2014 uno schema comune per il sistema standardizzato di scambio.

Il direttore del SAT, Aristóteles Núñez, considera l'accordo un importante passo avanti per le autorità fiscali, dato che l'informazione verrà ora ricevuta automaticamente ogni anno in un formato elettronico facilmente sfruttabile.

Il messicano José Ángel Gurría, segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ha affermato che questa intesa rappresenta un importante passo avanti verso la sconfitta dell'evasione fiscale.

«Il fatto che molte nazioni abbiano concordato oggi di condividere informazioni finanziarie automaticamente dimostra i grandi cambiamenti che possono verificarsi quando la comunità internazionale lavora insieme, con obiettivi chiari e ambiziosi», ha sottlineato Gurría.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)