8 dicembre
2014
-
Grazie
all'Istituto Italiano di Cultura (IIC), a
Cinecittà, all'Ambasciata d'Italia e alla
Presidenza italiana del Consiglio
dell'Unione europea, la Cineteca Nazionale
di Città del Messico presenta questo mese
una retrospettiva pressoché completa del
grande maestro italiano Michelangelo
Antonioni. Durante l'inaugurazione, che si è
svolta sabato scorso con la proiezione del
film
“Il
Deserto Rosso”
(1964), il direttore della Cineteca
Alejandro Pelayo ha rivolto alcune parole ai
presenti:
«Accolgo
con favore l'inizio di questo ciclo dedicato
a un grande regista italiano, Michelangelo
Antonioni. Sono molto contento di poter
offrire un riassunto quasi completo della
sua evoluzione artistica e speriamo che chi
non lo conosce abbia la possibilità di
venire alla Cineteca durante questo mese, da
oggi fino al 30 dicembre. Gianni Vinciguerra,
addetto culturale dell'ambasciata e
responsabile dell'IIC in Messico vi parlerà
di questa iniziativa».
«È
un vero piacere —ha detto Vinciguerra—
essere qui in uno spazio tanto importante
per me durante il mio soggiorno in Messico.
Antonioni (1912-2007, ndr) è il più
internazionale e meno hollywoodiano dei
registi italiani. A differenza di Fellini,
che non ha mai abbandonato Cinecittà,
Antonioni ha viaggiato negli Stati Uniti,
dove ha girato un film epocale come
“Zabriskie
Point”
ed ha scoperto il paesaggio e la realtà
americana secondo il suo proprio stile ed
interpretazione poetica, completamente
scollegata dai valori estetici dominanti di
Hollywood. Antonioni costruisce la sua
cinematografia integrando tutto ciò che i
film di Hollywood lasciano fuori
dall'obiettivo.
Fin dai tempi di
“Il
grido”
(1957),
“La
notte”
(1961),
“L'avventura”
(1960), il suo cinema è come un quadro di
Mondrian».
Il pubblico
messicano ha risposto con entusiasmo
all'iniziativa proposta dalla Cineteca in
collaborazione con l'Istituto Italiano di
Cultura, l'Ambasciata, Cinecittà e la
Presidenza italiana del Consiglio dell'Ue.
Nella foto, scattata sabato sera, la lunga
fila in attesa dell'apertura.
«C'è
stato un periodo —ha
continuato l'addetto culturale— in
cui Antonioni ha voluto respirare l'aria del
suo tempo —negli anni '60 a Londra, con
“Blowup”—
ed è sorprendente la quantità di immagini di
quell'epoca concentrate in questo film: la
fotografia pop, la minigonna, la moda degli
anni '60 —esemplificata da due vere e
proprie icone come Veruschka e Jane Birkin—
ovviamente il rock and roll con i Champions
e Jimmy Page, che suonano forte nella scena
della discoteca, il gusto teatrale per la
“performance”
nella scena dei mimi che simulano di giocare
a tennis senza palla e, naturalmente, la
città di Londra, ritratta da Richard Lester
e dai registi del
“free
cinema”,
una metropoli simbolo di fughe e fantasie.
Ed è proprio questa ricchezza di riferimenti
e ricordi che fa di Blowup uno dei più
suggestivi ed emozionanti film di Antonioni,
così come
“Zabriskie
Point”
è il più commovente ed accattivante e, anche
in questo film, Antonioni riesce cogliere
l'essenza dell'America, come quando il
semplice sguardo dell'attrice fa esplodere
una casa sugli scogli mentre si ascolta la
musica dei Pink Floyd».
«“Il
deserto rosso”,
lungometraggio con cui si apre questa
retrospettiva, è stato premiato nel 1964 con
il Leone d'Oro per il miglior film al
Festival di Venezia. È l'ultimo film della
tetralogia dell'incomunicazione, tutti e
quattro interpretati da Monica Vitti, una
grande attrice italiana. Con questo film
abbiamo voluto aprire la retrospettiva
completa di Antonioni, dato che è stato
presentato al pubblico ed ha vinto il premio
principale a Venezia esattamente 50 anni fa,
oltre ad essere il suo primo film a colori».
«Il genio di Antonioni risiede nella potenza
delle immagini, nella purezza espressiva non
stereotipata e in un linguaggio
cinematografico proprio, vicino
all'astrazione», ha concluso Vinciguerra.
Minuti: «Il 2015 sarà l'“Anno
dell'Italia in America Latina”».
Davanti
alle circa 350 persone presenti, il
consigliere dell'Ambasciata d'Italia, Dott.
Arnaldo Minuti, ha aggiunto: «A nome
dell'Ambasciata d'Italia, vorrei ringraziare
il Dott. Pelayo e il mio collega Gianni
Vinciguerra per l'organizzazione di questo
ciclo, che presenterà film molto importanti
nella storia del cinema italiano».
«Sono
qui in rappresentanza dell'Ambasciatore
Alessandro Busacca che oggi si trova a
Veracruz, dove è in corso il Summit
Iberoamericano, ed ho il piacere di
annunciare che, dopo il 2014 —un periodo
molto intenso nei rapporti bilaterali tra
l'Italia e il Messico—, il 2015 sarà un anno
ancora più importante in quanto è stato
dichiarato “Anno dell'Italia in America
Latina”, per cui in tutti i Paesi del
subcontinente, a partire dal Messico,
verranno organizzati eventi di promozione
culturale ed economico-commerciale».
«Vi informo, inoltre, che, dopo la
proiezione di stasera, ci sarà un cocktail
offerto dall'Ambasciata che si terrà nel
cortile della Cineteca e al quale siete
tutti invitati».
Dal 6 al 30 dicembre tutti i lungometraggi
di Antonioni.
La programmazione del ciclo dedicato al
grande regista italiano comprende tutti i
suoi film, alcuni dei suoi cortometraggi ed
episodi di film collettivi, oltre ad alcuni
documentari sul suo lavoro. Un'occasione
unica per scoprire o riscoprire Antonioni in
copie a 35 mm.
(massimo barzizza
/ puntodincontro.mx)
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