2 giugno
2014 - A rammentare il 125esimo anniversario
della pizza “margherita” è la Coldiretti, ma
—secondo Angelo Forgione (napoli.com)—
sbaglia.
La maggiore associazione dell'agricoltura
italiana si riferisce alla lettera del capo
dei servizi di tavola della Real Casa,
Camillo Galli, che nel giugno del 1889
convocò il cuoco Raffaele Esposito della
pizzeria “Pietro… e basta così” al Palazzo
di Capodimonte, residenza estiva della
famiglia reale, perché preparasse per la
Regina Margherita le sue famose pizze.
Secondo Forgione, invece, Raffaele Esposito
in quell’occasione non inventò la pizza con
pomodoro, basilico e mozzarella, ma la fece
semplicemente conoscere alla regina
piemontese.
La versione si basa sul fatto che già
nel 1849 il filologo Emmanuele Rocco —nel
libro Usi e costumi di Napoli e contorni
descritti e dipinti, coordinato da Francesco
de Bourcard— parlava di combinazioni di
condimento con ingredienti vari, tra i quali
basilico, “pomidoro” e “sottili fette di
muzzarella”. E le fette, distribuite con
disposizione radiale, disegnavano
verosimilmente il fiore di campo su una
pizza che Raffaele Esposito avrebbe proposto
quarant’anni dopo alla regina sabauda.
La nascita della “margherita”, in base a
questa interpretazione, è databile
all’inizio dell’Ottocento, ben in anticipo
rispetto all’omaggio ai Savoia di Raffaele
Esposito. La produzione della mozzarella fu
stimolata nei laboratori della Reale
Industria della Pagliata delle Bufale di
Carditello —un innovativo centro di ricerca
e produzione
avviato nel 1780—, mentre il pomodoro giunse
dall’America latina intorno al 1770 e ne fu
subito radicata la coltura nelle terre tra
Napoli e Salerno, dove la fertilità del
terreno vulcanico produsse una saporitissima
varietà.
Pare, quindi,
difficile credere che i napoletani abbiano
potuto metterci più di cento anni per
versare pomodoro e mozzarella, insieme, su
una pizza.
Un altro dato a favore dell'interpretazione
di Forgione è il Regolamento UE n. 97/2010
della Commissione Europea riportato nella
Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2010
accreditante la denominazione Pizza
Napoletana STG nel registro delle specialità
tradizionali garantite, che al punto 3.8
dell’Allegato II, riporta testualmente: «Le
pizze più popolari e famose a Napoli erano
la “marinara”, nata nel 1734, e la “margherita”,
del 1796-1810, che venne offerta alla regina
in visita a Napoli nel 1889 proprio per il
colore dei suoi condimenti (pomodoro,
mozzarella e basilico) che ricordano la
bandiera dell’Italia».
“Offerta alla regina d’Italia”, non
“inventata per la regina d’Italia”.
Quanti anni ha, dunque, la pizza “margherita”:
125 o
204?
(puntodincontro.mx / adattamento e
traduzione in
spagnolo di massimo barzizza)
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