31
gennaio 2015
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Sarà inaugurata oggi alle ore 12.00 presso
il Museo d'Arte Moderna di Città del Messico
la mostra “Fascinación: Modotti-Weston”
(Il fascino: Modotti-Weston) curata da Sylvia Navarrete, direttrice di
questa importante galleria. Le immagini
documentarie della celebre fotografa
italiana Tina Modotti (1896-1942) e il
valore estetico ed artistico delle foto
dello statunitense Edward Weston
(1886-1958), caratterizzano questa
iniziativa culturale e storica, che giunge
alla capitale messicana proveniente dal
Museo d'Arte Contemporanea di Monterrey.
Secondo Navarrete, Modotti e Weston
integrano una coppia mitica della fotografia
che, negli anni venti, contribuí alla
diffusione mondiale della loro visione della
cultura messicana.
Per questa presentazione, che offre uno
sguardo al rapporto creativo e romantico tra
Weston e la Modotti, è stata realizzata una
selezione di opere fotografiche di entrambi
gli artisti per il periodo compreso tra il
1923 e il 1926, che riflette la
collaborazione e l'influenza mutua durante
la loro relazione personale e professionale
in Messico.
“Fascinación: Modotti-Weston” raccoglie 70
immagini che riassumono i tre anni di
cooperazione della coppia durante l'epoca
post-rivoluzionaria del Messico, un esempio
della nuova tendenza da loro esplorata ed
aperta per l'arte della fotografia,
relativamente recente agli inizi del XX
secolo.
La passione, la sperimentazione e la luce
sono gli aspetti più rilevanti della loro
produzione, aspetti che guideranno il
pubblico durante la visita alla mostra, che
è stata divisa in quattro gruppi tematici:
nella sezione dei ritratti si esibiscono le
immagini scattate in coppia, oltre ad alcune
figure indigene e mondane. Mani, corpi ed
altri oggetti completano l'esposizione.
Per situare più chiaramente i visitanti nel
contesto storico, sono comprese anche
fotografie iconiche di alcuni personaggi del
mondo artistico di quel periodo, come José
Clemente Orozco, Nahui Olin, Diego Rivera e
DH Lawrence, oltre a paesaggi ed oggetti
quotidiani che offrono uno sguardo estetico,
rinnovato e talvolta crudo della realtà del
popolo messicano degli anni 20.
(massimo barzizza / puntodincontro.mx)
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