4
marzo
2015 -
Uno studio di Euromonitor International,
società inglese di indagini di mercato
globali, dà un'occhiata al carrello dei
consumatori e ne tratteggia il profilo
salutistico.
In tutto il mondo si acquistano prodotti per
1,5 bilioni di kcalorie al giorno ed entro
il 2019 si stima ne saranno acquistate 90 in
più a testa. Il Paese che fa la spesa più
ricca di cibi calorici è il Messico, con
1.928 calorie a persona, 380 in più rispetto
agli Stati Uniti.
Euromonitor
International esplora e
analizza l'acquisto globale di calorie.
Sottotitoli in italiano:
Puntodincontro.mx / DisegnoW
Come risultato dell'elevata e crescente
prevalenza dell'obesità, il Messico ha
implementato una tassa sui prodotti
alimentari ad alto contenuto calorico. Il
40% del consumo giornaliero dei suoi
abitanti, però, proviene da pane e
tortillas, entrambi esclusi dalla
normativa.
Gli italiani, invece, comprano in media 1.503 kcal a
testa ogni giorno, preceduti da tedeschi,
francesi e inglesi; un dato in linea con la
media dei paesi europei più
industrializzati, e le previsioni per il
2019 indicano un incremento di sole 11 kcalorie. Ogni italiano acquista
giornalmente 22,7 grammi di grassi saturi,
contro i 36,7 dei tedeschi; 57,6 grammi di
zuccheri, la metà dell'americano medio
(126,4 grammi per persona) e del tedesco
medio (102,9); 3,2 grammi di sale, mentre il
tedesco ne compra 7,8 grammi. Buono anche
l'atteggiamento nei confronti delle bevande
zuccherine: con 14,6 grammi di zucchero da
succhi di frutta e bevande analcoliche
confezionate l'Italia è al penultimo posto
in Europa.
All'Italia resta invece il primato della
pasta, per 181,6 kcal al giorno —3 volte in
più dei tedeschi e 9 volte in più degli
inglesi e degli americani— e un “debole” per
cornetti, brioches e prodotti da forno,
diventati, secondo lo studio di Euromonitor
International, la principale fonte di
calorie.
Insomma, gli italiani si confermano un
popolo di salutisti, ancora fra i meno
grassi in Europa grazie alla dieta
mediterranea e con un consumo medio di 400
calorie in meno rispetto al Messico e ad
altre nazioni industrializzate.