21 artisti messicani a Verona.

 

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9 giugno 2016 - Dopo 8 anni dalla fine del suo sesto mandato (terminato il 31 dicembre 2008), l’Italia potrebbe tornare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a partire dal 1 gennaio 2017 per il biennio 2017-2018. Il governo italiano ha deciso da tempo di presentare la candidatura della penisola alle elezioni per il ricambio dei cinque membri non-permanenti del CdS, previste per il prossimo 28 giugno.

Il Belpaese dovrà confrontarsi con altri due candidati che ambiscono alla rappresentanza dell’Europa Occidentale: Olanda e Svezia. Per quanto riguarda le altre zone del pianeta, le nazioni che hanno presentato la loro candidatura sono Kenya e Etiopia per l’Africa e Kazakistan e Tailandia per l’Asia. Nelle votazioni in Assemblea Generale, il voto di qualsiasi Stato ha lo stesso peso.

Fra i motivi che sono stati utilizzati dal governo Renzi per sostenere la candidatura, si sottolineano l'appoggio costante dello Stivale all'approccio multilaterale sulle questioni internazionali, la partecipazione come principale fornitore di caschi blu del mondo occidentale (il nono in termini assoluti) e il sesto posto tra i contributori per il budget dedicato a operazioni di pace e sicurezza dell’ONU.

L'Italia, inoltre, è attivamente impegnata nella stabilizzazione di aree di crisi e nella protezione dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile. In quanto unico candidato nell’area mediterranea, si propone come portavoce delle necessità dei Paesi in via di sviluppo e la candidatura del Belpaese diventa ancora più rilevante per le recenti crisi del Mediterraneo che rendono la sua posizione geo-politica molto più strategicamente importante di Paesi come la Svezia e l’Olanda.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)