La bellezza maya torna dall'Italia al Museo di Antropologia.

 

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4 agosto 2017 - 500 anni dopo il primo contatto fra i conquistatori spagnoli del XVI secolo, provenienti dall'isola di Cuba, e i popoli mesoamericani, il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico inaugura oggi la mostra “Mayas, el lenguaje de la belleza. Miradas cruzadas” (Maya, il linguaggio della bellezza. Sguardi incrociati).

La tournée mondiale dell'esposizione culmina in Messico dopo aver occupato, da ottobre 2016 fino a marzo di quest'anno, il Palazzo della Gran Guardia di Verona, dove è stata visitata da circa 150 mila persone.

Verona, ottobre 2016. L'Ambasciatore del Messico in Italia, Juan José Guerra, e il Governatore dello Yucatan, Rolando Zapata, durante l'inaugurazione della mostra al Palazzo della Gran Guardia.

In precedenza la collezione aveva aperto le sue porte al pubblico di Pechino, in Cina, e di Berlino, in Germania.

L'edizione messicana si presenta con una nuova museologia e 35 pezzi in più - per un totale di 333 - rispetto alla versione esposta in Italia. I reperti aggiuntivi sono stati rinvenuti nel corso di scavi recenti.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è svolta ieri, José Enrique Ortiz Lanz, coordinatore Nazionale di Musei e Mostre dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), Antonio Saborit, direttore del Museo Nazionale di Antropologia e Karina Romero, curatore responsabile, hanno spiegato che questa iniziativa vuole illustrare e diffondere il concetto di bellezza che caratterizzò la vita e l'evoluzione della civiltà Maya.

Lungo un percorso di 500 metri, si presentano ai visitatori alcuni aspetti in chiaro contrasto con il concetto contemporaneo occidentale della bellezza, come, ad espempio, l'attrazione dei Maya per lo strabismo, che veniva identificato con il dio del sole, rappresentato generalmente con l'asse dei globi oculari deviato. Anche la modellazione cefalica, la levigatura dei denti e alcune pratiche di body painting erano comuni tra gli abitanti di una delle civiltà più sviluppate, affascinanti e misteriose del mondo antico.

La mostra sarà visitabile fino a novembre, dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 19.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)