17 febbraio 2018
- La “cena con delitto”, nota anche come
murder party, è sorta nei primi decenni
del XX secolo nei Paesi anglosassoni, ma si
è diffusa rapidamente in tutta Italia. Oggi
è possibile assistere ad eventi di questo
tipo a Roma, Milano, Napoli, Firenze e molte
altre città del Bel Paese. A quanto pare, la
febbre del mistero ha lasciato le pagine dei
libri per estendersi tra i tavoli dei
ristoranti dello Stivale.
Con il “giallo” protagonista, gli ospiti si
immergono in una storia interattiva, nel
ruolo di un Montalbano qualsiasi o seduti
nel famoso BarLume di Malvaldi. A volte i
personaggi sono gli stessi commensali,
mentre in altre occasioni i ruoli del
thriller vengono interpretati da attori che
stimolano la creatività dei presenti.
Una “cena con delitto” è fatta di domande:
chi è l'assassino? Qual è stato il movente?
Scoprire l'identità del colpevole non è
sempre semplice e il fortunato che risolve
l'enigma riceverà un premio con sapore di
tradizione: un buon salame, una bottiglia
del famoso vino di Bolgheri o un formaggio
stagionato alla perfezione. In Italia, le
“cene con delitto” sono di moda, ma ciò che
rimane il punto focale dell'avvenimento sono
le delizie gastronomiche che accompagnano il
gioco.
Come spesso accade nella splendida penisola
del Mediterraneo, questo evento, oltre ad
avere uno scopo ludico, è soprattutto una
scusa per mangiar bene fra amici.
Ma più specificamente, cosa significa
partecipare a una “cena con delitto”? Cosa
dovremmo aspettarci? È un gioco basato sul
genere del “romanzo giallo”, che può essere
risolto solo con l'intuizione di un
detective. Un banchetto condito da
situazioni intriganti e personaggi
misteriosi.
Gli attori alternano lo sviluppo della
storia durante il corso della cena e i
commensali devono risolvere il caso
raccogliendo gli indizi forniti,
interrogando i sospettati, ricostruendo la
scena del crimine.
Normalmente, gli attori-personaggi
presentano le loro storie agli ospiti in
vari atti fornendo piccoli indizi
sull'omicidio, il che rende il luogo
interattivo, dal momento che ogni oggetto e
ogni spazio potrebbero nascondere dettagli
rilevanti per lo sviluppo delle indagini. A
volte, persino i piatti aiutano a rilevare
nuove piste da seguire.
La Società Dante Alighieri porta questa moda
di suspense a Città del Messico il 2 marzo
alle ore 20.30. Gli attori dell'Accademia
d'Arte di Firenze animeranno la cena
rappresentando personaggi enigmatici immersi
in misteri da risolvere.
Le strutture della Calle Marsella N° 39
nella Colonia Juárez prenderanno la forma di
un palcoscenico con luci, ombre e corridoi
bui in cui si dovranno cercare le piste,
mentre un gruppo di jazz dal vivo creerà
l'ambiente trasportando il pubblico
all'atmosfera degli anni '40.
Gli alimenti saranno, ovviamente,
autenticamente italiani, serviti seguendo le
tradizionali quattro portate: antipasto,
primo, secondo con contorno e dolce. I
piatti saranno preparati dallo chef italiano
Giuseppe De Pasquale che, dopo il suo arrivo
in Messico nel 1991 e diversi anni di
collaborazione con hotel e ristoranti, come
chef, e con atenei della capitale, come
professore di gastronomia, dal 2010 è
proprietario del ristorante "Il gusto
d'Italia", nella zona sud di Città del
Messico.