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Sindone, «Una parte delle macchie di sangue è falsa».

 

 

 

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17 luglio 2018 - Una nuova ricerca indica che almeno la metà delle macchie di sangue della Sindone di Torino sarebbero false: solo alcune risultano compatibili con la posizione di un uomo crocifisso, ma altre non trovano giustificazione in nessuna collocazione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro.

Lo segnalano i dati pubblicati una settimana fa sul Journal of Forensic Sciences —una rivista scientifica bimestrale con revisione paritetica pubblicata da Wiley-Blackwell per conto dell'American Academy of Forensic Sciences— e basati su un esperimento che, con le tecniche di medicina forense, ha ricostruito la formazione delle macchie.

Il metodo utilizzato è stato l'Analisi delle tracce ematiche (Bloodstain Pattern Analysis o BPA), che studia la morfologia delle chiazze sulla scena del crimine. Si svolge grazie alla conoscenza di concerto con altre discipline quali la biologia, la chimica, la matematica e la fisica. Seguendo un piano prestabilito è possibile ottenere ottimi risultati.

La ricerca è stata condotta da Matteo Borrini, della Facoltà di scienze naturali e psicologia dell'Università John Moores di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Dipartimento di Chimica dell'Università degli studi di Pavia.

«Non abbiamo analizzato la sostanza che ha formato le macchie, ma abbiamo voluto verificare come potrebbero essersi prodotte sulla figura della sindone» ha detto all'ANSA Borrini. Per farlo è stata simulata la crocifissione su uno degli autori della ricerca, Garlaschelli, utilizzando sangue sia vero sia artificiale. «Abbiamo simulato la crocifissione con croci di forma diversa, di diversi tipi di legno e con posizioni differenti del corpo, per esempio con le braccia orizzontali e parallele al terreno, fino a verticali sulla testa», ha aggiunto.

Proprio come si fa sulla scena di un crimine, i ricercatori hanno ricostruito il modo in cui si sono formate le macchie di sangue su polsi, avambracci, quelle dovute alla ferita da lancia sul petto e intorno alla vita, per poi paragonarle con quelle presenti sulla figura della Sindone.

È emerso così che la macchia sul torace è compatibile con la posizione di un uomo crocifisso, così come anche «le macchie sugli avambracci, le quali indicano che le braccia erano molto estese verso l'alto, in una posizione superiore a 45 gradi».

Invece le macchie sui polsi e nella regione lombare «non trovano giustificazione con nessuna posizione del corpo, né sulla croce né nel sepolcro». In particolare gli esperimenti indicano che è totalmente irrealistica la macchia che forma una cintura nella regione lombare, dovuta all'eventuale sangue fuoriuscito dopo la morte dalla ferita al costato, quando il corpo era sdraiato nel sepolcro e avvolto nel telo.

«Le nostre prove su un manichino» —ha spiegato il ricercatore— «hanno mostrato che in questo caso il sangue non arriverebbe nella regione delle reni, ma si accumulerebbe nei pressi della scapola». Per i ricercatori, questa macchia simile a una cintura «somiglia a un segno fatto in modo artificiale, con un pennello o con un dito». Tutti questi risultati, presi insieme, fanno concludere che «in linea con le analisi già esistenti, come la datazione al radiocarbonio, la sindone è un prodotto artistico medievale».

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(massimo barzizza / puntodincontro)