25 luglio 2018
- A un chilometro e mezzo di profondità
sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte c'è un
grande lago di acqua liquida e salata.
Lo ha rivelato il radar italiano Marsis
della sonda Mars Express. Pubblicata sulla
rivista Science, la scoperta è stata
presentata dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi),
l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf),
il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr)
e le università Roma Tre, Sapienza e
Gabriele d'Annunzio di Pescara.
Il grande bacino sotterraneo ha tutti i
requisiti per ospitare la vita: esiste da
molto tempo, ha acqua liquida, sali ed è
protetto dai raggi cosmici. Questi, dicono
gli autori della ricerca, sono elementi che
potrebbero far pensare anche a una nicchia
biologica.
«È una delle rivelazioni più importanti
degli ultimi anni» ha detto il presidente
dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi),
Roberto Battiston. «Sono decenni che il
sistema spaziale del Bel Paese è impegnato
nelle ricerche su Marte insieme a Esa e
Nasa». «I risultati di Marsis» —ha aggiunto—
«confermano l'eccellenza dei nostri
scienziati e della nostra tecnologia e sono
un'ulteriore riprova dell'importanza della
missione europea guidata dall'Italia ExoMars,
che nel 2020 arriverà sul pianeta rosso alla
ricerca di tracce di vita».
A individuare il lago, stabile da molto
tempo, con un diametro di 20 chilometri e
una forma vagamente triangolare, è stato il
radar Marsis (Mars Advanced Radar for
Subsurface and Ionosphere Sounding), attivo
dal 2005 a bordo sulla sonda Mars Express,
dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Come il
radar, ideato da Giovanni Picardi
dell'università Sapienza di Roma e costruito
dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo),
tutti gli autori della ricerca sono
italiani.
Hanno presentato i risultati il direttore
scientifico del radar Marsis, Roberto Orosei
—dell'Istituto di Radioastronomia di
Bologna—, il primo autore della ricerca,
Enrico Flamini, docente di Planetologia
presso l'Università di Chieti-Pescara, e la
responsabile dell'esperimento Marsis per l'Asi,
Elena Pettinelli, del laboratorio di Fisica
Applicata dell'Università Roma Tre. Arriva
così finalmente la risposta alla domanda che
dal 1976 avevano sollevato le missioni
Viking della Nasa: i loro dati indicavano
con chiarezza che in passato Marte aveva
avuto laghi, fiumi e mari, ma finora non si
sapeva che fine avesse fatto tutta
quell'acqua.
«C'è stato un tempo in cui Marte era
abitabile, con un clima simile alla Terra,
ma poi il pianeta ha perso la sua atmosfera
e con essa l'effetto serra che lo
riscaldava, e di conseguenza l'acqua si è
ghiacciata e poi è scomparsa. Restavano i
segni lasciati dalla presenza del liquido,
ma dovevamo capire dove fosse finito e dove
andare a cercarlo», ha spiegato Orosei.
Il lago, buio e salato, è probabilmente
profondo qualche metro e si trova nella
regione di Marte chiamata Planum Australe,
nel Polo Sud del pianeta. «È la prima
evidenza di acqua liquida su Marte, in un
lago subglaciale», ha commentato Flamini. «È
una notizia» —ha aggiunto— «che si aspettava
da 30 o 40 anni». I dati raccolti dal radar
Marsis fra maggio 2012 e dicembre 2015
mostrano che si tratta di una massa d'acqua
stabile. Questo lago potrebbe non essere
l'unico e gli scienziati, adesso che sanno
come farlo, continueranno a cercarne altri.
(massimo barzizza / puntodincontro)
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