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Italia e Messico testimoni di migrazioni e morti.

30 giugno 2019 - Il Centro di analisi dei dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni — ente dell'Onu che fornisce servizi e consulenza sugli esodi— ha lanciato ieri il rapporto Fatal Journeys 4, che analizza le informazioni disponibili relative ai decessi di migranti.

Si conferma che, in tutto il mondo, l'Italia e il Messico, insieme ai Paesi dell'Africa settentrionale, Malta e gli Stati Uniti, sono testimoni di alcuni dei più grandi spostamenti geografici di massa di individui —e di conseguenza delle loro morti— le cui cause in genere si trovano in fattori di natura economica e sociale.

Nel 2018 4.734 persone hanno perso la vita durante i movimenti migratori in tutto il mondo, rispetto a 6.279 nel 2017. Questo calo del numero totale di decessi documentati è dovuto principalmente a una diminuzione delle morti registrate nel 2018 durante i viaggi in mare dal Nord Africa verso l'Italia e Malta (la “rotta del Mediterraneo centrale”), rispetto al 2017.

Nel 2018, comunque, il Mar Mediterraneo —che ha visto perire almeno 17.919 persone negli ultimi cinque anni— è stato lo scenario del maggior numero di decessi e sparizioni durante i movimenti migratori. Un cambiamento fondamentale nel 2018 è stato il significativo aumento del numero di persone decedute sulla rotta del Mediterraneo occidentale, dalle coste del Nord Africa verso la Spagna continentale e i territori spagnoli di Melilla e Ceuta. Gli arrivi di immigrati privi di documenti in Spagna sono raddoppiati nel 2018 e le morti sono quasi quadruplicate, con 811 decessi su quella rotta, rispetto ai 224 del 2017.

Mentre alcune rotte migratorie, come quelle della Repubblica Bolivariana del Venezuela, sono apparse di recente, altre sono sempre state testimoni di morti. Dal 2014 al 2018, 1.907 persone hanno perso la vita al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, di cui 417 nel 2017 e 444 nel 2018. Nel contesto di una tendenza al ribasso del numero di persone rilevate in questa rotta, i dati disponibili indicano che attraversare il confine tra questi due Paesi è sempre più pericoloso per i migranti.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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