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10 marzo 2019 - A poco meno di 8 anni dalla sua scomparsa, lo Stato di Hidalgo rende omaggio all'artista surrealista Leonora Carrington (Clayton Green, 2017 - Città del Messico, 2011) con la mostra El poder del símbolo, che sarà presentata —sotto la direzione di Jaime Contreras, con museografia di Silvino Lopeztovar e coordinamento generale di Ruth Gálvez— nelle sale del Museo Cuartel del Arte di Pachuca. L'inaugurazione avrà luogo mercoledì 13 marzo alle ore 19:00 con la partecipazione del governatore Omar Fayad Meneses e del Segretario alla Cultura José Olaf Hernández Sánchez.

La mostra consiste in una selezione di 25 sculture di diverse dimensioni, che vanno dal monumentale al piccolo formato —22 in bronzo e 3 in argento—, scelte tra più di 120 opere che l'artista realizzò in collaborazione con la Fundición Artística Velasco, una delle più importanti in Messico.

Leonora Carrington —nata a Clayton Green, Inghilterra, il 6 aprile 1917 e scomparsa a Città del Messico il 25 maggio 2011— è considerata uno dei più importanti artisti del movimento surrealista. Influenzata senza dubbio nelle sue opere da una profonda conoscenza del Rinascimento italiano, fu amica e si guadagnò la stima di figure di rilievo della storia dell'arte, tra cui Picasso, Dalí, Man Ray, Kandinsky, Klee, Duchamp, Miró e Breton. Mantenne, inoltre, un rapporto sentimentale alla fine degli anni '30 con il pittore Max Ernst, uno dei più riconosciuti esponenti del Surrealismo a livello internazionale.

Nel 1942 Carrington emigrò in Messico, dove incontrò nuovamente e ristabilì i legami con molti dei suoi colleghi e amici surrealisti in esilio.

Tra questi, è nota la stretta amicizia che la unì a un'altra notevole esponente del Surrealismo: l'artista spagnola (successivamente naturalizzata messicana) Remedios Varo. Secondo alcune versioni, «una influenzò il lavoro dell'altra, e viceversa, durante anni di condivisione non solo della passione che avevano in comune, ma anche della fonte di ispirazione delle loro opere».

Nella produzione artistica di Leonora —che spazia dalla pittura alla scultura, dalla letteratura alle arti applicate, fino alla scenografia e al teatro— appaiono costantemente la magia, le leggende celtiche e mesoamericane, l'alchimia, l'astrologia, l'esoterismo, il buddismo, la massoneria, le antiche religioni e culture, la lotta tra il patriarcato e il matriarcato, l'amore per gli animali, i sogni e, soprattutto, il femminismo, che rappresentò fin da bambina la sua costante preoccupazione per il ruolo delle donne nel mondo.

La mostra potrà essere visitata fino al 30 giugno 2019, tra le ore 10 e le 18 dal martedì al sabato e dalle ore 10 alle 15 la domenica.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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