14 marzo 2019 - Si è svolta ieri a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la conferenza stampa di presentazione del programma di attività per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, spentosi ad Amboise, in Francia, il 2 maggio 1519.

All'evento —introdotto e moderato dal Sottosegretario di Stato per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Lucia Borgonzoni— hanno assistito il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e diversi membri del governo.

La stampa italiana ha dato particolare rilievo alle dichiarazioni del Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gianmarco Centinaio.

«Non posso non dirvi» —ha affermato il ministro— «che Leonardo sembra un po' il simbolo del nostro ministero. Tutti lo conosciamo come genio dell'arte, della scienza, dell'ingegneria e di tante altre discipline, ma la cosa curiosa è che è stato anche un grande viaggiatore e un cuoco».

«È stato un cuoco» —ha aggiunto Centinaio— «e fin da piccolo aveva la passione della cucina e scriveva ricette utilizzando spezie che ai tempi erano all'avanguardia».

«Leonardo è stato anche un agricoltore: nel 1499, dopo aver dipinto l'Ultima Cena, Ludovico il Moro gli regalò una vigna e sono note le lettere che il genio toscano scrisse al suo contadino studiando come migliorarne la produzione».

«Se si guarda poi con attenzione il dipinto dell'Ultima Cena, si può notare che fu anche il primo a mettere i tovaglioli in un'opera d'arte. Di conseguenza, se pensate alle scuole alberghiere e a tutti i ragazzi che in questo momento stanno diventando operatori di sala, possiamo concludere che da Vinci è stato un antesignano anche sotto questo punto di vista.

«E poi, soprattutto, è stato un grandissimo viaggiatore, una persona che amava scoprire luoghi nuovi, nuove civiltà, nuove persone e cibarsi delle conoscenze, delle attività e dei panorami dei posti che visitava».

Gianmarco Centinaio.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)