ITALIA IN MESSICO
 

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27 novembre 2019 - Attrice, pittrice e scrittrice, vincitrice di numerosi premi internazionali, Liliana Paganini sperimenta per la prima volta a livello espositivo con la fotografia —ispirata da Città del Messico— attraverso l'allestimento della mostra Sinuosità urbana, che rimarrà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2020 presso l'Istituto Italiano di Cultura di Coyoacán.

L'installazione è composta da 46 opere costituite da due foto accostate e si svolge in due sezioni: “Sinuosità Urbana” e “Fuga nella notte”, corredata da un breve Video-arte.

Girando per il Messico, tra monumenti, mercati, strade e luoghi popolari o eleganti, l'artista italiana ricrea una realtà percepita nel dialogo segreto delle immagini, che si sposano, plasmando nuove forme.

Alcuni giorni fa, Liliana ha concesso una breve intervista a Puntodincontro, che riproduciamo di seguito:

Questa è la tua prima mostra fotografica.

Sì, è incredibile. Ho fatto tante mostre di pittura, faccio soprattutto acquerelli, e adesso mi son trovata a fare una mostra di fotografia... in Messico...

Una nuova esperienza, quindi. Com'è nata l'idea?

È nata perché avevo un vuoto espositivo che era molto grande e volevo fare una mostra proprio su Città del Messico, cercando di trasmettere le mie sensazioni su questa metropoli. Gli acquarelli che di solito faccio sono piccoli e non sarei mai riuscita in due mesi a farne una quantità sufficiente, cosa che invece mi è stata possibile con le foto.

Il Messico è un'esperienza relativamente nuova per te, perché sei arrivata qui per la prima volta un anno fa, è così?

L'anno scorso, sì. Facciamo quasi un compleanno. Ma quest'anno ci sono venuta diverse volte, questa è la quinta. Il Messico per me è stato un colpo di fulmine.

Cosa rappresenta per te il Messico in questo momento?

Mi piace. È una nazione che mi piace molto. Mi piace moltissimo Città del Messico, la trovo molto stimolante. È una città con tante contraddizioni, molto varia. Si passa dalle cose più trash alla raffinatezza assoluta. Mi piacciono i messicani e il clima è perfetto per me.

Pensi che in questo Paese potrebbero esserci nuovi sviluppi nella tua carriera come attrice, pittrice, scrittrice e fotografa?

Mi piacerebbe molto. L'anno scorso abbiamo tradotto un mio monologo in spagnolo ed ora, da Guadalajara, mi è arrivata la richiesta di un altro pezzo sul tema della violenza sulle donne ed anche questo sarà tradotto. Io, poi, ho curato come tutor la traduzione di autori spagnoli in italiano. Si è occupato di questo il professor Tedeschi della Sapienza di Roma, che ha fatto fare la traduzione ai suoi allievi. Noi drammaturghi, in gruppo, abbiamo supportato questi ragazzi, per guidarli nella stesura della lingua teatrale, cioè della lingua detta, non solo letta.

Ti ringrazio e speriamo di vederti qui il più spesso possibile.

Anch'io me lo auguro, grazie.

Liliana Paganini. Riflesso della storia, collage fotografico, 5 stampe.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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