17 agosto 2020 (ore 10:21) - In Italia è partita la vendemmia 2020. Nel Bel Paese si stima una produzione di vino pari a 45 milioni di ettolitri, con un calo del 4% circa rispetto al 2019. Tale contrazione è legata all’emergenza Coronavirus la quale non ha provocato solamente un calo produttivo, ma anche una netta riduzione delle esportazioni.

Per quanto riguarda le vendite all'estero, infatti, i dati sono i peggiori degli ultimi 30 anni. Colpa del blocco mondiale della ristorazione causato dall’epidemia da Covid-19.

Quanto sopra emerge dai dati dell'Istat —l'ente statistico del governo italiano— diffusi dalla Coldiretti, la più grande associazione di rappresentanza e assistenza all'agricoltura del Bel Paese, nazione che lo scorso anno ha registrato il record assoluto di 6,4 miliardi per quanto riguarda le esportazioni di vino.

Quest’anno, le prime uve raccolte sono state le Chardonnay, quelle usate per produrre lo spumante. Seguono le Pinot e poi toccherà a settembre e ottobre alle uve rosse Sangiovese, Nebbiolo e Montepulciano. Infine a novembre sarà la volta delle Nerello e di Aglianico.

Un altro problema che dovrà affrontare la vendemmia 2020 è la carenza di manodopera, dato che le misure di sicurezza anti Coronavirus hanno bloccato l’afflusso di lavoratori dall’estero.

Nonostante tutto, Coldiretti prevede comunque un’annata di buona-ottima qualità per l’Italia, ma il risultato finale dipenderà dai prossimi mesi e dal clima.

Le attività sono iniziate lunedì 10 agosto nella provincia di Brescia in Franciacorta con la vendemmia delle uve Chardonnay per la produzione di spumanti.

(puntodincontro.mx)