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6 gennaio 2020 - La focaccia della Befana, fugassa d’la befana in dialetto piemontese, è un dolce tipico dell’Epifania diffuso soprattuto nell'area cuneese, racchiusa tra le Langhe, le Alpi Marittime e le Cozie. Data l'influenza francese sulla cultura di questa regione dell'Italia nord-occidentale, in particolare durante il periodo pre-rinascimentale, è probabile che la ricetta abbia le stesse origini medievali di quella che portò più tardi alla genesi della rosca de Reyes, oggi ampiamente utilizzata nelle celebrazioni messicane del 6 gennaio.

Si tratta di una focaccia dolce arricchita con canditi che nasconde (come la rosca) una sorpresa. Ha una caratteristica forma che ricorda una margherita ed è fatta di pan brioche, preparato con latte, zucchero, burro, uova e vaniglia.

La tradizione vuole che all’interno vengano nascoste una fava bianca e una fava nera. Colui che trova la fava bianca dovrà farsi carico delle spese della focaccia, chi trova invece la fava nera pagherà da bere a tutti.

In alcune zone alle fave viene sostituito un piccolo re e il fortunato che troverà nella sua fetta la figura, sarà il re della giornata, anche questa una tradizione molto diffusa nella Francia del XV secolo.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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