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Il Messico senza birra Remo'sPrinselAsiagoAmbasciata d'Italia in Messico

8 maggio 2020 (ore 5:33) - In Messico, il Procuratore federale dei consumatori, Ricardo Sheffield, ha assicurato che si sta preparando la riapertura del settore della birra, sebbene non abbia fornito una data precisa per il riavvio delle operazioni.

Il Paese latinoamericano nel 2019 ha prodotto 124,5 milioni di ettolitri, di cui 40,1 milioni sono stati esportati. Inoltre, secondo l'Istituto per lo sviluppo tecnico delle finanze pubbliche (Indetec), il comparto genera 88 mila posti di lavoro diretti e circa 800 mila indiretti.

La produzione è stata interrotta un mese fa tra le misure adottate per contrastare la diffusione del Covid-19 e le scorte si sono già esaurite nella maggior parte degli Stati. I prezzi, in alcuni casi, sono aumentati fino al 30% a causa della speculazione.

«Speriamo di poter far ripartire gli impianti» —ha dichiarato al quotidiano El Universal Karla Siqueiros, direttrice generale dell'associazione Cerveceros de México, a cui aderiscono 20 produttori locali, tra cui Heineken México e Grupo Modelo AB InBev, mondialmente famoso per la marca Corona.

«In tutti i Paesi che, come il Messico, stanno vivendo la pandemia» —ha continuato— «l'industria della birra è stata considerata essenziale per il valore che rappresenta. Negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Spagna, in Italia e in Cina non hanno fermato la produzione. Qui gli stabilimenti sono tecnizzati e soddisfano tutti gli standard internazionali».

(massimo barzizza / puntodincontro.mx

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