20 agosto 2012 - Dieci mesi fa si parlava di rischio estinzione, oggi per l’orso marsicano i tempi sono cambiati e sembra essere tornato il sereno. Le buone notizie arrivano dalle ultime operazioni di censimento delle femmine con piccoli, iniziate alcuni giorni fa dal Parco nazionale d’Abruzzo nell’ambito del progetto Life Arctos: sono stati contati otto nuovi cuccioli e probabilmente si arriverà a undici se sarà confermato l’avvistamento di tre orsetti sui rilievi delle Mainarde, tra le province di Frosinone e Isernia.

UCCISI DA DELINQUENTI - Gli otto cuccioli di cui si ha finora certezza sono al seguito di quattro femmine, delle quali due sono diventate mamme per la prima volta. Anche se le orse non partoriscono tutti gli anni e quindi possono esserci periodi più prolifici di altri, gli esperti dicono che questa è «un’annata eccezionale». Il censimento proseguirà fino a metà settembre, dunque il quadro potrebbe migliorare. Niente a che vedere, in ogni caso, con il minimo storico raggiunto nel 2011, con soli tre cuccioli avvistati. Un annus horribilis, quello passato, che fece registrare anche l’aumento della mortalità dell’orso per cause riconducibili all’uomo. Quali? Investimenti accidentali, uso indiscriminato di veleni (magari indirizzati a lupi o altri animali), le fucilate dei bracconieri. Negli ultimi dieci anni, per questi motivi, ne sono scomparsi ventiquattro. «La morte violenta di un orso marsicano è, molto spesso, un evento delinquenziale» è la riflessione amara del presidente ed ora commissario del Parco d’Abruzzo, Giuseppe Rossi.

 

Cuccioli d'orso marsicano nel Parco Nazionale d'Abruzzo.
 

OTTOBRE, IL MESE CRUCIALE - E le cifre danno ragione alla sua indignazione: nell’area protetta sono rimasti circa cinquanta esemplari di questi animali. L’annata eccezionale che si profila all’orizzonte non risolverà tutti i problemi, ma è di sicuro un buon inizio. L'operazione della conta delle femmine con piccoli, coordinata dall’Ente Parco e dal Dipartimento di Biologia dell' Università “La Sapienza” di Roma, coinvolge più di 40 persone tra operatori dell’area protetta, guardie di sorveglianza e volontari. Il censimento utilizza una tecnica di appostamento e rilevazione già sperimentata negli Stati Uniti, molto discreta e rispettosa nei confronti degli animali. I risultati ottenuti nella prima fase di osservazione, secondo il commissario Rossi, «inducono all’ottimismo». Anche se, è il suo monito, «non bisogna assolutamente abbassare la guardia di fronte ai rischi e ai pericoli che continuano purtroppo a persistere. Probabilmente, una più attenta e puntuale politica di conservazione, quale quella che si sta cercando di perseguire nonostante le difficoltà, comincia a dare i primi riscontri positivi». L’ampliamento delle zone di riserva integrale e un controllo più attento del turismo sono gli ingredienti fondamentali della ricetta che garantisce «maggiore quiete e tranquillità» all’orso. Certo, osserva Rossi, «serve la collaborazione di tutti, non bastano i nostri sforzi». Una delle richieste è rivolta alla Regione Abruzzo: posticipare di un mese l’inizio della caccia al cinghiale nelle aree contigue al Parco. «Ottobre è un mese cruciale per l’orso, che in quel periodo si nutre in abbondanza e accumula riserve per l’inverno. Non serve disturbarlo e il tempo perso potrebbe essere recuperato

 

(nicola catenaro / corriere.it / puntodincontro)

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20 de agosto de 2012 - Hace diez meses se hablaba de peligro de extinción, pero hoy para los osos Marsicanos los tiempos han cambiado y parece haber vuelto la tranquilidad. Las buenas noticias llegan del último censo de hembras con crías, iniciado hace unos días en el Parque Nacional de los Abruzos como parte del proyecto Life Arctos: fueron contados ocho nuevos cachorros y probablemente se llegará a once si se confirma el avistamiento de otros tres en la zona de la Mainarde, entre las provincias de Frosinone e Isernia.

 

Cachorros de oso pardo de los Apeninos en el Parque Nacional de los Abruzos.

 

Los ocho cachorros de los cuales se tiene certeza hasta ahora siguen a cuatro hembras, de las cuales dos son madres por primera vez. Aunque los osos hembra no dan a luz cada año y por lo tanto puede haber períodos más prolíficos que otros, los expertos dicen que se trata de "un año excepcional." El censo continuará hasta mediados de septiembre, por lo que el panorama podría mejorar. Nada que ver, en cualquier caso, con el mínimo histórico alcanzado en 2011, con sólo tres cachorros avistados.

El año pasado fue horrible, ya que se registró un aumento de la mortalidad de los osos por causas relacionadas con el hombre. ¿Cuáles? Atropellamientos accidentales, el uso indiscriminado de venenos (tal vez dirigidos a los lobos u otros animales), los tiros de escopeta de los cazadores furtivos. Durante la última década, por estas razones, han muero veinticuatro ejemplares. "La muerte violenta de un oso pardo de los Apeninos es muy a menudo un evento relacionado con delincuentes" es la amarga conclusión del presidente y comisionado del Parque Nacional de los Abruzos, Giuseppe Rossi.

Y las cifras justifican su indignación: en el área protegida quedan unos cincuenta ejemplares de estos animales. El año excepcional que se perfila no resolverá todos los problemas, pero sin duda es un buen comienzo. El recuentos de las hembras con cachorros, coordinada por la Autoridad del Parque y el Departamento de Biología de la Universidad La Sapienza de Roma, involucra a más de 40 personas entre operadores del área protegida, guardias de seguridad y voluntarios.

El censo utiliza una técnica de posicionamiento y detección que ya ha sido probada en los Estados Unidos, muy discreta y respetuosa con los animales. Los resultados obtenidos en la primera fase de observación, de acuerdo con el Comisionado Rossi, "son prometedores".

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(nicola catenaro / corriere.it / puntodincontro)