Il segretario del Pd Bersani con Paola Concia (Agf).


30 Maggio 2011. - Giuliano Pisapia e Luigi de Magistris sono i nuovi sindaci di Milano e Napoli. Lo spoglio delle schede ha confermato i dati usciti dalle proiezioni Ipr Marketing per la Rai e, prima ancora, dagli «intention poll» di Sky Tg 24: a Milano il candidato del centrosinistra ha vinto con il 55,1% dei voti mentre Letizia Moratti si è fermata al 44,89%; a Napoli, invece, Luigi de Magistris ha trionfato con il 65,37% contro il 34,62% del portacolori del centrodestra Gianni Lettieri.

CAGLIARI, TRIESTE E NOVARA -Ma non ci sono solo Milano e Napoli, tra i principali capoluoghi, a segnare il successo del centrosinistra in queste elezioni. A Cagliari Massimo Zedda è riuscito a strappare la città al centrodestra battendo Massimo Fantola con il 58,2% contro il 41,7%. Lo stesso Fantola ha già chiamato l'avversario per congratularsi con lui per il risultato. Anche a Trieste va segnalata la vittoria del centrosinistra: Roberto Cosolini, del Pd, è al 57,11% contro Roberto Antonione, del Pdl, al 42,89%. Il centrosinistra strappa pure il sindaco di Novara al centrodestra: quando resta da scrutinare una sola sezione su 91, il candidato del centrosinistra Andrea Ballarè al ballottaggio ha il 52,89% dei voti contro il 47,11 di Mauro Franzinelli.

EX AVVERSARI - Quando il risultato è stato netto, anche Letizia Moratti si è congratulata con l'avversario, rendendosi disponibile «se lui lo vorrà», ad un passaggio di consegne che consenta al nuovo primo cittadino di prendere in mano fin da subito i temi caldi dell'amministrazione cittadina. «Mi ha fatto piacere la sua telefonata - ha detto poi Giuliano Pisapia -: la Moratti si è detta pronta a collaborare per la città. Anche questo è il segnale di una nuova stagione che si apre». I supporter di Pisapia si erano riuniti fin dal primissimo pomeriggio in Piazza Duomo per assistere allo spoglio dei risultati dal maxischermo. Ed è esploso un fragoroso applauso quando è arrivata la notizia che annunciava, a metà dei seggi scrutinati, il vantaggio di 10 punti dell'avvocato sul sindaco uscente, un risultato che certificava a spoglio ancora in corso il cambio della guardia a Palazzo Marino.

«IL GOVERNO SI DIMETTA» - Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha chiamato al telefono Pisapia per complimentarsi con lui: «Sei stato bravissimo. A Milano è una grande vittoria». E poco più tardi in conferenza stampa ha sottolineato: «In Parlamento ora c'è una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne e da quella che c'è oggi nel Paese. Il governo si deve dimettere». Ricordando i successi in gran parte delle città e delle province andate al ballottaggio, il segretario democratico ha promesso che «noi governeremo per tutti». Poi ha aggiunto: «Anche per chi non ci ha votato. Chi non ci ha votato non è un nemico, ma uno che la pensa diversamente».

BONDI RIMETTE IL MANDATO - La sconfitta è stata particolarmente dirompente per il centrodestra. E quando il risultato è stato inequivocabile, è arrivata la notizia del ministro Sandro Bondi deciso a dare le dimissioni da coordinatore nazionale del Pdl. «Valutati i risultati elettorali intendo rimettere il mio mandato di coordinatore nelle mani del presidente Berlusconi - ha detto Bondi -. Ritengo che da questo momento il presidente Berlusconi debba ricevere non solo la più ampia fiducia e solidarietà ma soprattutto la assoluta e incondizionata libertà di decisione e di iniziativa per quanto riguarda il futuro del partito».

«LA LEGA HA FATTO IL SUO DOVERE» - La Lega, che fino all'ultimo ha cercato di tenere la posizione, dopo il voto ha preso di fatto le distanze dal principale alleato. Ammettendo che la sconfitta c'è stata ed è stata netta. E attribuendone la responsabilità direttamente a Silvio Berlusconi. In mattinata Umberto Bossi, andando a votare poco prima della chiusura dei seggi, aveva sottolineato che «la Lega ha fatto il suo dovere, un partito che è una assicurazione dei cittadini». Come dire che forse qualcun altro non lo ha fatto. A Ignazio La Russa, che in una intervista aveva affermato che a Milano al primo turno sono mancati i voti della Lega, il numero uno del Carroccio ha risposto con una battuta: «Siamo stati gli unici che in qualche modo siamo andati in strada. Va be' che La Russa è da solo e quindi anche se va in strada non lo vede nessuno...».

 

(corriere.it / puntodincontro)

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30 de mayo de 2011. - Giuliano Pisapia y Luigi de Magistris son los nuevos alcaldes de Milán y Nápoles. El recuento de los votos ha confirmado las previsiones publicadas por Ipr Marketing a través de la RAI y, antes de eso, por las "intenciones de voto" de Sky TG 24: en Milán, el candidato del centro-izquierda ganó con el 55.1% de los votos, mientras que Letizia Moratti se detuvo en 44.89%. En Nápoles, Luigi de Magistris triunfó con el 65.37% contra el 34.62% del titular del centro-derecha Gianni Lettieri.

Pero no sólo Milán y Nápoles, entre las principales ciudades, marcan el éxito del centro-izquierda en esta elección. En Cagliari, Massimo Zedda consiguió arrebatar la ciudad al centro-derecha de Massimo Fantoli con 58.2% contra 41.7%. Fantoli ya contactó por teléfono al oponente para felicitarlo por el resultado. También en Trieste ganó el centro-izquierda: Roberto Cosolini, del Partido Demócrata, se encuentra en 57.11%, frente a Roberto Antonione, del PDL, con 42.89%. El centroizquierda también conquista la alcaldía de Novara, hasta ahora controlada por el centroderecha: Andrea Ballaré tiene el 52.89% de los votos contra el 47.11% de Mauro Franzinelli.

Cuando los resultados fueron claros, también Letizia Moratti felicitó a su oponente, poniéndose a su disposición "si él quiere", para una entrega que permita al nuevo alcalde hacerse cargo de inmediato de los temas candentes de la Administración de la ciudad.

«Me dio gusto recibir su llamada - dijo Giuliano Pisapia - Moratti dijo que está dispuesta a trabajar para la ciudad. Esta también es una señal del inicio de una nueva etapa».

Los partidarios de Pisapia se reunieron desde temprano por la tarde en la Piazza del Duomo para presenciar el recuento de los resultados en la gran pantalla. Y se escuchó un estruendoso aplauso cuando llegó la noticia que anunciaba, con la mitad de los escaños contabilizados, la ventaja de 10 puntos del abogado sobre la alcaldesa saliente, un resultado que confirmaba, aún sin haber contado todos los votos, la alternancia en el Palazzo Marino.

El Secretario del PD, Pierluigi Bersani, llamó por teléfono a Pisapia para felicitarlo: «Hiciste un gran trabajo. Milán es una gran victoria». Y un poco más tarde en una conferencia de prensa dijo: «En el Parlamento ahora hay una mayoría que no refleja los votos en las urnas y el sentimiento del País. El gobierno debe renunciar». Recordando las victorias en la mayoría de las ciudades y provincias que se fueron a segunda vuelta en las elecciones para alcalde, el secretario demócrata prometió que «Gobernaremos para todos». Y agregó: «Incluso para los que no votaron por nosotros. Ellos no son enemigos, sino personas que piensan diferente».

La derrota fue especialmente perjudicial para el centroderecha. Y cuando el resultado fue claro, llegó la noticia que el ministro Sandro Bondi decidió renunciar al puesto de coordinador nacional del PDL. "Una evaluación de los resultados de las elecciones me lleva a poner en manos del Primer Ministro Berlusconi el cargo de coordinador - dijo Bondi -. Creo que a partir de este momento el presidente Berlusconi debe recibir no sólo la mayor confianza y solidaridad, sino también la libertad absoluta e incondicional de la decisión y la acción sobre el futuro del partido".

 

(corriere.it / puntodincontro)