Lamborghini Miura
un francobollo per un mito

La magica auto che portava il nome di una razza di tori
è onorata con un francobollo delle Poste Italiane.

6 giugno 2007. - C’era una volta una vettura favolosa. Un mito che ha fatto epoca e che ha contribuito, insieme con le Ferrari e Maserati, alla storia dell’automobilismo italiano. Si chiamava Miura, era nata nel 1965 (debutto al Salone di Ginevra) dall’incontro tra Ferruccio Lamborghini, l’imprenditore che aveva voluto sfidare Enzo Ferrari, e Nuccio Bertone, il grande designer torinese.

Lamborghini e Bertone non ci sono più, ma la Miura, una supercar biposto ad alte prestazioni, con motore posteriore centrale, assolutamente innovativa per i suoi tempi, è rimasta nei sogni e nelle collezioni di centinaia di appassionati. Adesso, questa magica auto che portava il nome di una razza di tori (il pallino di Ferruccio Lamborghini, tanto da dare alla sua azienda come simbolo proprio il disegno di un toro) è onorata con un francobollo delle Poste Italiane. Nei giorni scorsi, presso la sede storica di Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, si è svolta la cerimonia di annullo del francobollo, che riproduce il marchio inconfondibile della Casa bolognese, appunto uno scudo raffigurante un toro, su fondo nero. Un evento simpatico, con tanto di annullo speciale. Il francobollo Lamborghini appartiene alla serie tematica «Made in Italy» e ne è prevista una tiratura di 3,5 milioni di esemplari.

La Lamborghini, creata nel 1963, da tempo non è più italiana, nel senso che, dopo lunghe vicissitudini finanziarie e produttive, è entrata a far parte del Gruppo Volkswagen-Audi, ma ha conservato lo spirito combattivo del fondatore. Ha mantenuto la sede originaria, rinnovandola completamente, e aperto un museo che conserva i modelli più eccitanti. La società è in continua crescita, tanto che nel 2006 ha consegnato 2.087 vetture (+30,4% rispetto al 2006).

Un record per la Lamborghini che, guidata da Stephan Winkelmann. ha varato in questi anni molte iniziative: rinnovo della gamma modelli, allargamento della rete di vendita con espansione in nuovi mercati, rilancio del marchio e dei rapporti con i clienti. Il Toro è andato in India, in Cina, nell’Est Europeo, dove per la prima volta ha esposto i suoi modelli al Salone dell’Auto di Kiev. in Ucraina: la Murciélago LP640 Coupè, la Gallardo Spyder e la nuova supersportiva Gallardo Superleggera, presentata in anteprima mondiale in marzo a Ginevra.

In fondo, si ripete il passato. Ferruccio Lamborghini aveva cominciato imitando Enzo Ferrari (famosa una sua risposta a un giornalista che gli domandava perchè mai volesse costruire vetture a 12 cilindri: «Se Ferrari fa auto a 12 cilindri vuol dire che va bene così»). La nuova Lamborghini segue le stesse scelte della Ferrari attuale. Del resto si sa. A copiare le cose giuste, cercando se possibile di migliorarle, non si sbaglia mai.

 

Da La Stampa.it