Tutto il mondo visto dall'alto
così cambia l'architettura

La tendenza è nata dopo la diffusione del programma di Google
per osservare le città dal cielo: "Spazio alla quinta facciata"

SAN FRANCISCO, 8 novembre 2006. - In una città rinomata per i suoi panorami, quello che si gode dalla torre del De Young Museum consente di osservare una delle più radicali trasformazioni che stanno interessando il mondo dell'architettura: la crescente importanza dei tetti - e la prospettiva dall'alto che li mette in vista - nel design di edifici, quartieri e intere città. Grazie anche alla dilagante popolarità di Google Earth e di altri programmi web che offrono un modo nuovo d'interagire con l'ambiente cittadino, i tetti stanno perdendo sempre più la loro connotazione di angoli dimenticati del panorama urbano per assurgere al cuore stesso della pratica architettonica.

Poco oltre la torre De Young si trova la sede (costata 429 milioni di dollari) dell'Accademia californiana delle scienze, disegnata dall'architetto italiano Renzo Piano. Quando nel 2008 sarà ultimata, l'Accademia sarà sovrastata da un tetto verde ondulato di 2,5 ettari, nel quale saranno piantati fiori di campo e altre specie locali.

Grazie all'ondata d'interesse per le osservazioni dall'alto, l'architettura di questi tempi è piena di esempi simili. In molte grandi città l'aumento della densità significa che gli abitanti di un edificio hanno sempre più probabilità di guardare in basso verso un altro edificio. La coppia di grattacieli che Frank Gehry sta progettando in Grand Avenue nel centro di Los Angeles sovrasterà anche la sala concerti Walt Disney. "Stessa cosa accade a Brooklyn", ha detto Gehry, riferendosi al suo progetto da 4,2 miliardi di dollari per realizzare l'Atlantic Yards.

E poi c'è Google Earth: utilizzando immagini scattate dai satelliti e foto aeree, il programma e la sua concorrenza, come Virtual Earth Microsoft e Live Local, hanno reso possibile un nuovo tipo di turismo architettonico, permettendo a chi naviga in Rete di zoomare sul mondo per osservare dall'alto come sono gli edifici di Santiago Calatrava o casa propria. "Vogliamo rendere democratico l'accesso ai panorami del luoghi nei quali la gente vive e lavora", dice John Hanke, direttore di Google Heart.

Il dogma modernista, insistendo che i tetti dovessero essere piatti, ha di fatto privato gli edifici di un ornamento gradevole alla vista, di forme geometriche che abbelliscono invece la vetta del Crysler Building di New York e altre pietre miliari del panorama urbano. Perciò molti architetti furono poi ossessionati dai tetti: l'architetto d'origine svizzera Le Corbusier, scrisse molto sulle potenzialità dei tetti di diventare una sorta di "quinta facciata" di un edificio.

Gli architetti dicono che l'influenza dei panorami a volo d'uccello crescere esponenzialmente. I clienti arrivano alle riunioni preliminari dopo aver studiato dall'alto su Internet le immagini dei siti nei quali sorgeranno i loro edifici. E se di questi tempi si assiste alla discussione di una tesi nelle facoltà di architettura, ci sono ottime possibilità che la presentazione dello studente inizi proprio con un'immagine scaricata da Google Earth o da qualche altra fonte online. Il programma pare suggerire che il risultato più significativo e importante del matrimonio tra architettura e computer ha a che vedere con la prospettiva, più che con la forma. In altre parole, ciò che sta cambiando non è come appaiono gli edifici, ma come noi li guardiamo.

Copyright Los Angeles Times-Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti