Inizia a Verona un percorso culturale sull’italiano
Lingua d'Europa, opportunità culturale e professionale.

L'italiano cresce, soprattutto nell'Europa orientale.14 gennaio 2008. - Verona è la città del famoso indovinello in volgare, del poema francoveneto di Giacomino da Verona, del soggiorno di Dante, del primo libro del vocabolario della Crusca. Da secoli, la città è un crocevia geografico anche rispetto alla lingua e alla cultura. La sua identità porta i segni forti delle radici veneziane, di una vicinanza germanica costante, di influssi provenzali. Anche oggi, attraversata dalle culture dei migranti, rimane un laboratorio del plurilinguismo e dell’intercultura. Il Comitato della “Dante Alighieri” di Verona, uno dei più antichi d’Italia, dal 2005 ha istituito un percorso, “L’Italiano: quale?” che da tre anni affronta le tematiche della lingua da varie angolazioni. L’incontro dell’8 gennaio scorso con il Segretario Generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi, svoltosi presso la Biblioteca Civica sul tema “L’italiano lingua d’Europa”, è stato il primo passo compiuto in questa direzione.

Esiste una “questione della lingua d’Europa”? Il Trattato costituzionale firmato a Lisbona dagli stati membri il 13 dicembre 2007 riapre un tema già sollevato nel 2005 sui principi democratici dell’Unione; uno in particolare, si rifà ai Trattati di Roma (25 marzo 1957). Ripetuto nel nuovo documento, riconosce come ricchezza la diversità culturale e linguistica. Decisioni come quella di tre anni fa, di escludere dalle comunicazioni ufficiali lingue considerate minori come l’italiano, invocano la tutela delle lingue nazionali attraverso politiche comuni.

Messe da parte le visioni nazionalistiche, in un quadro allargato la domanda sulla lingua europea trascina questioni di ordine sociale, culturale, economico, e ribadisce che senza la tutela delle varie identità non può esserci confronto, ma solo conflitto.

La battaglia per la difesa delle lingue nazionali non è fuori dal tempo, è decisiva per il futuro delle singole identità. Se nell'Europa di domani costituirà un serio svantaggio non conoscere l’inglese, lo sarà altrettanto conoscere “solo” l’inglese. Harald Weinrich, linguista tedesco, paragona l’egemonia di una lingua alla monocultura, che ha bassi costi di produzione, ma provoca disturbi e danni maggiori rispetto alle culture diversificate.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella Prefazione a una ricerca di Alessandro Masi e Massimo Arcangeli, “Formare nei paesi d’origine per integrare in Italia. Le nuove sfide della Dante Alighieri”, afferma: «Il lavoro della Dante Alighieri, di cui questo libro è testimonianza, va in questa direzione: aiuta cittadini di altri stati a inserirsi [...] L’italiano è una lingua di cultura, che può forse diventare una lingua franca, per esempio nel Mediterraneo». Il plurilinguismo, di cui la Svizzera è esempio collaudato, può rispondere a temi come immigrazione, integrazione e cittadinanza.

Per favorire l’integrazione conoscere la lingua non basta, ma rimane il primo passo, seguito dalla conoscenza della cultura. È quindi determinante la formazione degli stranieri che scelgono per varie ragioni l’Italia. La Società Dante Alighieri, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal 2000 favorisce la formazione dei futuri italiani nei Paesi di origine, attraverso centinaia di sedi sparse nel mondo, ma non tralascia la preparazione linguistica sul territorio italiano. Occorre disciplinare e tutelare il sistema di apprendimento dell’italiano, con certificazioni riconosciute e univoche. La “Dante” ribadisce la necessità del Plida (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), certificazione linguistica che ne attesti le competenze a livello internazionale.

L’analisi del plurilinguismo come lingua europea del futuro sarà approfondita il 22 gennaio dal linguista Vincenzo Orioles, dopo una settimana di proiezioni per conoscere il valore di una lingua e di una cultura veicolate all’estero anche dal cinema italiano.

Per ulteriori informazioni www.ladanteverona.it.
 

LA RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE, ALESSANDRO MASI
LA CRESCENTE DOMANDA DI CERTIFICAZIONE PLIDA
"L'ITALIANO: QUALE?"
"GUARDANDO S'IMPARA. LINGUA E CINEMA"
ARTICOLO "L'ARENA" - 10 GENNAIO 2008