Addio Robert Adler, l'inventore
del telecomando a ultrasuoni

Nel 1956 realizzo il primo dispositivo capace di cambiare canale
e controllare il volume del televisore. Ma non era a batterie

19 febbraio 2007. - Il padre del telecomando non c'è più. Robert Adler, l'ingegnere statunitense che nel 1956 progettò e brevettò il telecomando a ultrasuoni, è morto per un infarto in una casa di riposo di Boise, nell'Idaho, all'età di 93 anni.

Nel corso della sua carriera di inventore, Adler ha collezionato ben 180 brevetti. Ma il suo nome resterà sempre legato al telecomando ad ultrasuoni, il primo dispositivo senza filo veramente funzionante. Lo realizzò nell'autunno del 1956 su incarico di Eugene McDonald, fondatore e presidente della Zenith, all'epoca il colosso industriale americano della radio e della tv.

McDonald odiava la pubblicità televisiva e riteneva che anche i telespettatori fossero del suo avviso. Non solo, ma era convinto che si trattasse di "una moda passeggera" e che ben presto gli spot commerciali sarebbero presto spariti dai teleschermi. Nel frattempo, però voleva un congegno che permettesse al telespettatore di cambiare i canali della tv senza alzarsi dalla poltrona ed anche di abbassare l'audio dei programmi.

Il telecomando non doveva funzionare a batterie perché McDonald temeva che, una volta esaurite, i telespettatori sarebbero andati su tutte le furie ritenendo che l'intero apparecchio televisivo si fosse guastato. Inoltre, doveva emettere qualcosa di percepibile dall'uomo (luce o suoni) altrimenti - pensava sempre McDonald - la gente non avrebbe capito se il telecomando funzionava o no.

Adler ignorò quasi tutte le direttive del suo presidente. Ma creò, insieme a Eugene Polley, un dispositivo molto funzionale: toglieva l'audio, cambiava il canale e accendeva e spegneva il televisore solo grazie agli ultrasuoni. Solo in un caso l'ingegnere obbedì al suo presidente: il telecomando non aveva bisogno di batterie, grazie a un complicato sistema di produzione degli ultrasuoni basato sulla percussione di barrette di alluminio.

Ma il meccanismo era pesante, e presto il telecomando venne dotato di circuiti e batterie. Così modificato, il dispositivo ebbe un grandissimo successo, contribuendo in maniera decisiva alla diffusione delle televisioni nelle case. E alla proliferazione di divani davanti agli apparecchi televisivi.

 

Da Repubblica.it