Trovato in Etiopia lo scheletro di una bimba di 3 milioni di anni fa

I resti potrebbero contribuire
allo studio di una specie di passaggio fra la scimmia e l'uomo
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ROMA, 20 settembre 2006. - Potrebbe anche trattarsi della figlia di Lucy, per oltre vent'anni l'antenata più antica di nostra conoscenza: in Etiopia è stato recuperato lo scheletro di una bambina di soli tre anni, vissuta 3,3 milioni di anni fa. Gli scienziati - secondo la Bbc - ritengono che i resti, in ottimo stato di conservazione, possano contribuire in modo decisivo allo studio della crescita e dello sviluppo di una specie che presentava caratteristiche intermedie tra quelle di una scimmia e quelle di un uomo. Risalgono all'in circa allo stesso periodo in cui visse Lucy.

I resti sono stati dissotterrati nella regione di Dikika. Erano stati scoperti nel 2000, ma sono stati necessari cinque anni perchè potessero essere finalmente portati alla luce. La specie è denominata "Australopithecus afarensis" ed è la stessa alla quale appartiene lo scheletro adulto "Lucy", scoperto sempre in Etiopia nel 1974. I resti consistono nel teschio e nel tronco completamente preservati, ma anche in parti importanti degli arti inferiori e superiori. Gli studiosi hanno potuto rilevare la presenza nella mandibola di denti non ancora spuntati. Per questo, hanno concluso che le ossa sono appartenute a un individuo morto all'età di circa tre anni.

"Credo - ha spiegato alla Bbc Zeresnay Alemseged, direttore degli scavi e studioso dell'Istituto Max Planck per l'antropologia evolutiva a Lipsia - che 'Afarensis' sia una specie di transizione molto valida in una fase di passaggio tra ciò che esisteva quattro milioni di anni fa e quello che sarebbe arrivato tre milioni di anni dopo". "Questa specie - ha proseguito l'esperto - aveva caratteristiche miste tra quelle proprie di una scimmia e quelle umane. Una circostanza che pone 'Afarensis' in una posizione cardine nella storia di ciò che siamo e delle nostre origini".

La bimba scoperta nella regione Dikika aveva denti primitivi e un cervello di dimensioni ridotte. Era in grado di stare in posizione eretta e di camminare su due gambe. Non è tuttavia chiaro se potesse arrampicarsi sugli alberi, come una scimmia. Gli studiosi affermano che per svolgere questo tipo di azione sono necessarie braccia piuttosto lunghe mentre la specie 'Afarensis' disponeva di arti superiori che distesi non raggiungevano le ginocchia.

 

Da Repubblica.it