La Fiat del dopoguerra
Seconda e ultima puntata della storia del consorzio torinese.

1955. Pubblicità della Fiat 600.25 luglio 2007. - Nascono nuove unità produttive, come la Telettra (1946), l'Autobianchi (1955), la SORIN (1956) in Italia; e la SEAT in Spagna (1949), la Fiat Concord in Argentina e la Zastava in Jugoslavia (1954). A Torino nel 1957 viene costruito lo Stabilimento Ricambi per la produzione di veicoli industriali. Continua la ricerca nel campo dei motori marini e aerei, e nel 1951 è prodotto il primo velivolo militare italiano a reazione: il G 80. Nel 1955 è presentata la Fiat 600, utilitaria. Per il suo lancio, un variopinto corteo di Fiat 600 per le vie di Torino annuncia l'epoca della motorizzazione di massa in Italia.

Nel 1957 nasce la Nuova 500 e si sviluppa la produzione di trattori agricoli e di macchine movimento terra. All'estero, nascono nuovi stabilimenti in Sudafrica, Turchia e Jugoslavia, Argentina e Messico. Le attività di impianti e costruzioni edili di Fiat coordinate dalla Impresit conoscono un forte sviluppo internazionale: l'impianto elettrico di Kariba sullo Zambesi, la diga di Dez in Iran e quella di Rosieres sul Nilo blu in Sudan, il salvataggio dei tempi egizi di Abu Simbel, la galleria autostradale del Gran San Bernardo.

È il periodo del "miracolo economico" in Italia. Il personale raddoppia, con un incremento più accentuato degli operai rispetto agli impiegati.

Nel 1964 nasce la Fiat 850, nuova utilitaria di vasta diffusione cui seguono ben presto altri modelli di cilindrata superiore: la 124 e la 125. Nel 1966 Gianni Agnelli subentra a Vittorio Valletta come presidente della Fiat. Nello stesso anno viene stipulato un accordo con l'Unione Sovietica per la costruzione nella città di Togliattigrad di un impianto destinato a produrre autovetture per il mercato interno.

Rispetto al mercato italiano ed europeo, per fronteggiare una domanda crescente, viene avviata la costruzione del complesso automobilistico di Rivalta (Torino). Gli impianti italiani successivi saranno tutti costruiti al di fuori del Piemonte: a Bari, Cassino, Termoli, Sulmona, Vasto, Lecce, Nardò (1971), Grottaminarda (1978), ed in epoca più recente, Melfi e Pratola Serra (1991). Negli anni ’60 entra in crisi la Lancia, le cui strutture tecniche ed organizzative non reggono il passaggio a maggiori volumi di produzione. Nel 1969 quindi la Lancia, con il suo grande patrimonio tecnologico, diventa parte della Fiat.

Al boom economico fa seguito un lungo periodo di assestamenti sociali: il 1969 è l'anno in cui la conflittualità aziendale raggiunge il culmine, con un totale di 15 milioni di ore di sciopero.

L'ondata di conflittualità ha pesanti ripercussioni sui livelli di redditività aziendale.

Nasce nel 1971 la 127, la prima Fiat a trazione anteriore, decisamente innovativa per i tempi.

La crisi petrolifera e l'innovazione tecnologica spingono verso una crescente automazione dei processi produttivi: già nel 1972 entrano in funzione a Mirafiori i primi 16 robot nella linea di produzione del modello 132, e nel 1974 quelli di Cassino. Nel 1978 nasce "Robogate", il nuovo sistema robotizzato e flessibile di assemblaggio delle scocche, attivo negli stabilimenti di Rivalta e di Cassino, realizzato da Comau che diventerà ben presto leader mondiale del settore.

Alla fine degli anni '70, Fiat si consolida in una struttura a holding. Le molteplici attività produttive, che nel lungo periodo di Valletta erano distribuite in sezioni, costituiscono società autonome che si ripartiscono in Settori. A fianco di Fiat Auto, Fiat Ferroviaria, Fiat Avio, Fiat Trattori, Fiat Veicoli industriali, che rappresentano le tradizionali attività di Fiat, acquistano autonomia altre società come Fiat Engineering, Comau, Teksid, Magneti Marelli, Telettra.

Nel 1980, Cesare Romiti, entrato alla Fiat come direttore finanziario nel 1974, diviene amministratore delegato del Gruppo Fiat.

Grandissimo sviluppo conoscono in questo periodo sia la Fiat Ferroviaria, che arriverà alla produzione del pendolino che l'Iveco, marchio internazionale in cui confluiscono le attività di produzione dei veicoli industriali. Nel 1983 viene presentata a Cape Canaveral la Uno, macchina simbolo del rinnovamento di Fiat Auto. L'anno seguente la Fiat Auto Spa acquisisce l'Alfa Romeo Spa e le sue consociate, mentre nel 1993 con il prestigioso marchio sportivo Maserati raggiunge l'attuale composizione dei marchi auto.

Nel 1989 la Fiat Tipo conquista il titolo di "auto dell'anno" attribuito dalla stampa internazionale per le sue caratteristiche innovative. Di fronte al sempre più pressante problema ambientale, Fiat manifesta la propria sensibilità in campo ecologico avviando un progetto per il recupero e il riciclaggio totale della vetture destinate alla demolizione. Nel 1991 inizia la costruzione di nuovi stabilimenti a Pratola Serra e a Melfi che, entrati in produzione nel 1994 rappresentano una nuova rivoluzionaria concezione del modo di produrre industriale.

Il Gruppo Fiat affronta la crisi dei primi anni '90 con l'ampliamento della presenza internazionale che le consente di realizzare più del 60% del fatturato fuori Italia, con un importante aumento di capitale e forti investimenti nell'innovazione e con un rigoroso contenimento dei costi e severe ristrutturazioni interne. Il 28 febbraio 1996 l'avvocato Giovanni Agnelli diventa Presidente d'Onore del Gruppo Fiat e Cesare Romiti subentra come presidente, funzione che svolgerà fino al 1998, quando gli succederà l'avvocato Paolo Fresco. Paolo Cantarella viene nominato amministratore delegato.

L'auto innovativa di questi anni è la Fiat Punto designata "auto dell'anno" nel 1995.

Nel 1998 la Panda festeggia i diciotto anni di vita ed entra nella classifica delle auto più longeve. Alla fine degli anni '90 l'invasione in Europa dei prodotti del sud est asiatico viene bilanciata da Fiat con un ritorno alla strategia originaria di attenzione ai mercati emergenti. Gli stabilimenti in Brasile e in Argentina vengono ampliati, viene lanciata la Palio, una world car studiata per adattarsi a usi diversi e molteplici mercati. Ben presto Fiat diviene il maggior produttore in Brasile, Argentina, Polonia e Turchia.

Nel 2000, la Fiat stringe un accordo strategico con il colosso mondiale del settore automobilistico, la General Motors. Tre anni più tardi, il 24 gennaio 2003, scompare l'Avvocato Giovanni Agnelli, che per quarant'anni ha guidato l'Azienda. Per fronteggiare la crisi che il gruppo sta attraversando, la Fiat ridisegna il proprio perimetro industriale e si focalizza sulle attività automotoristiche, cedendo alcuni settori di attività non strategici, come l'aviazione e le assicurazioni.

Nel 2003 muore anche Umberto Agnelli, che aveva assunto la Presidenza dell'Azienda alla scomparsa del fratello. Ai vertici del Gruppo vengono nominati Presidente Luca Cordero di Montezemolo, Vice Presidente John Elkann e Amministratore Delegato Sergio Marchionne, i quali avviano un profondo piano di rilancio che fa tornare il Gruppo Fiat in utile nel 2005. Fa parte della storia recente anche la risoluzione del Master Agreement con la General Motors, che comporta lo scioglimento di tutte le joint venture. Il 13 febbraio del 2005 la Fiat Auto ritorna completamente italiana.

 

© CSI-Piemonte - 2006