La storia della Olivetti
Prima puntata.

Manifesto della macchina per scrivere Olivetti M20.26 luglio 2007. - La Ing. C. Olivetti & C., "prima fabbrica italiana di macchine per scrivere" viene fondata a Ivrea il 29 ottobre 1908 da Camillo Olivetti. La società ha 20 dipendenti e le strutture produttive consistono in un'officina di 500 mq., che nei primi anni consente di produrre circa 20 macchine alla settimana. Il primo modello di macchina da scrivere è la M1, presentata nel 1911 alla Esposizione Universale di Torino. Intorno al 1910, accanto alla produzione di macchine per scrivere si avvia anche la progettazione e produzione di macchine da calcolo, mobili e attrezzature per ufficio. Nel 1914 il personale della fabbrica ammonta a circa 200 operai e 70 impiegati. Durante la guerra la produzione bellica sostituisce l'usuale produzione di macchine per scrivere.

Negli anni successivi l'Azienda cresce rapidamente ampliando e diversificando l'offerta e sviluppando la presenza commerciale in Europa e nel mondo. Nel 1920 viene presentata la M20; la produzione annuale, grazie all'introduzione della lavorazione in serie, alla fine degli anni '20 raggiunge le 13.000 macchine. In quegli anni l'impresa di Ivrea accresce la propria integrazione verticale impiantando una fonderia e creando una società, la Officina meccanica Olivetti (O.m.o.) per la produzione di macchine utensili.

Sotto la spinta di Adriano Olivetti, rientrato nel 1926 da un viaggio di formazione in America, l'impresa completa la propria rete di vendita e, sul modello delle imprese americane, combina l'efficienza produttiva con l'investimento pubblicitario. Nel 1929 è fondata la Hispano Olivetti, nel 1930 la Olivetti belga e nel 1932 la Olivetti Argentina. Vengono lanciati nuovi modelli di macchine per scrivere, fra cui nel 1932 la MP1, la prima portatile. La produzione negli anni '30 e '40 si estende a telescriventi, calcolatrici, mobili e attrezzature per ufficio. Si avviano attività nel campo delle macchine a controllo numerico, mentre le macchine per scrivere e le calcolatrici vengono sviluppate anche versione elettrica.

Nel 1938 Adriano Olivetti diventa presidente della società che, con la costruzione del nuovo grande stabilimento di via Castellamonte a Ivrea (1939) imposta anch'essa con largo anticipo la strategia e la struttura per la successiva diffusione di massa di macchine per l'ufficio, contrassegnate da un disegno industriale funzionale e consono a un'immagine pervasiva sui diversi servizi aziendali.

Adriano Olivetti mostra grande attenzione verso lo sviluppo della tecnologia, l'innovazione, la qualità dei prodotti; accentua l'espansione sui mercati internazionali; cura il design industriale, e affronta con grande sensibilità le problematiche sociali del lavoro e del rapporto tra azienda e territorio. La sua poliedrica personalità di imprenditore, intellettuale, editore e urbanista sempre attento ai problemi sociali, lo porta ad estendere l'attività anche al di fuori del campo strettamente industriale. Avvia la progettazione e costruzione di nuove fabbriche, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali.

Sotto la guida di Adriano, gli anni 50 segnano una fase di crescita straordinaria. Olivetti afferma una leadership incontrastata nella tecnologia meccanica dei prodotti per ufficio: i prodotti simbolo sono la Lexikon 80, macchina per scrivere standard lanciata nel 1948, la Lettera 22, famosa portatile introdotta sul mercato nel 1950, e la calcolatrice Divisumma. Il numero delle macchine per scrivere montate negli stabilimenti italiani cresce senza sosta fino al 1967, quando si superano gli 800.000 pezzi.

 

(continua)

 

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