Clooney e Pitt inaugurano il Festival

Al via la 65ma mostra internazionale d'arte cinematografica a Venezia.
In anteprima il film-saggio di Pasolini del '63 "La Rabbia". Attesi i due divi

29 agosto 2008. - Ride bene chi ride per primo: meglio non aspettare, dunque, è affidare la giornata inaugurale della 65ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia a un paio di commedie. La serata di gala spegne i riflettori sull’apertura e la Mostra accende i suoi schermi nel segno della commedia più piena e sonora. Di scena nella ouverture lagunare i sette minuti del centenario maestro portoghese Manoel De Oliveira, «Do Visivel ao invisivel», ma soprattutto, in onore alle cronache mondane e agli adepti del culto dei Coen Bros., «Burn After Reading», spy-comedy affidata al doppio gioco di George Clooney e Brad Pitt, ma sorretta anche dalla presenza di John Malkovich e Frances McDormand. La traccia che unisce il doppio programma è offerta dalla tecnologia, che, come dice il maestro portoghese, «ci deruba della nostra cara intimità e della nostra non meno cara tranquillità»: nel suo cortometraggio, «Do visivel ao invisivel», la scena è occupata dallo squillare dei cellulari di due uomini d’affari, incontratisi per caso dopo anni e impossibilitati a parlare a causa delle continue chiamate che ricevono sui loro telefoni mobili. Con la sua solita grazie De Oliveira trova per i suoi due personaggi la soluzione più assurda ma anche logica: i due amici si parlano attraverso i cellulari, anche se sono l’uno di fronte all’altro.

Molto più complessa appare invece la soluzione del pasticcio i cui si trovano Brad Pitt e George Clooney in «Burn After Reading». Un agente Cia messo alla porta decide di scrivere un’autobiografia scottante che svela segreti su segreti, ma il Cd sul quale il testo è salvato finisce per errore nelle mani di Linda (Frances McDormand) e Chad (Brad Pitt), due impiegati di un centro fitness che hanno bisogno di soldi e non si lasciano certo scappare l’occasione di ricattare il proprietario. Di mezzo ci finisce anche Harry (Clooney), un agente federale che ha una storia segreta con Katie (Tilda Swinton), la moglie dell’agente Cia, che in qualche modo cerca di sganciarsi dal marito ubriacone e fallito e coinvolge l’amante in questo pericoloso affare. A gestire il gioco delle parti ci sono i fratelli Joel e Ethan Coen, che anche questa volta firmano insieme la regia e chiudono quella che loro stessi definiscono la trilogia dell’idiota, della quale fanno parte anche «Fratello dove sei?« e «Prima ti sposo, poi ti rovino«, tutti interpretati da quel perfetto «demente« che per i Coen è Clooney. In realtà un personaggio piuttosto stupido nel film appare anche quello di Brad Pitt, bamboccione tutto fitness che si fa trascinare nei guai dalla fantasia immancabilmente idiota di Frances McDormand, ossessionata dall’idea di rifarsi volto e corpo al punto da mettersi nei guai pur di trovare il denaro necessario agli interventi di chirurgia plastica.

Dopo di che la giornata d’apertura della Mostra numero 65 farà scendere in campo Domenico Modugno, gran mattatore della seconda parte della serata della kermesse: alle 22 sarà infatti presentato «Tutto è musica«, l’autobiografia che lo stesso Modugno aveva girato nel 1963 per raccontare quella che già allora era una vita costellata di successi; mentre a mezzanotte verrà proiettato «Nel blu, dipinto di blu (Volare)«, musicarello girato nel ’95 da Piero Tellini, definito dal Morandini nel suo prestigioso Dizionario un «curioso tentativo, parzialmente riuscito, di nobilitare il genere canzonettistico da parte di Scola sceneggiatore e Zavattini eminenza grigia«. La trama è nella perfetta tradizione dei cosiddetti musicarelli, con Modugno nei panni di un giovane siciliano che canta nelle osterie e finisce col farsi coinvolgere in una rapina, salvo poi farsi scagionare da una cameriera. Insomma il salmo di questa prima giornata finirà in gloria italica, nel segno di Mr. Volare e in attesa, domani, di Mr. Valentino.

 

(La Stampa.it)