Anche a Roma le celebrazioni messicane del "día de muertos"
I "Mariachi Romatitlán" parteciperanno alla celebrazione

ROMA, 30 ottobre 2006. - Si inaugura domani, martedì 31 ottobre, alle ore 18.00, presso l’Istituto Italo-Latino Americano di Roma, con l’esibizione del tradizionale Altar de Muertos la celebrazione del "Día de Muertos", organizzata dall’Istituto stesso in collaborazione con la Comunidad Católica Mexicana di Roma e l’Ambasciata del Messico in Italia.

I "Mariachi Romatitlán" parteciperanno alla celebrazione di questa ricorrenza, nel corso della quale verranno offerti antojitos messicani.

Il "Dia de Muertos" in Messico è una festività che corrisponde alla festa cattolica di Ognissanti e si celebra ininterrottamente dai tempi della Colonia spagnola. Benché faccia parte del calendario liturgico, il giorno dei morti in Messico si è consolidato come una delle tradizioni popolari più rappresentative del carattere della nazione messicana.

La singolarità e la diversità di questa commemorazione rispetto a quella di altri Paesi coincidono in un atteggiamento irriverente nei riguardi della morte. Così sono il buonumore e la gioia a caratterizzare questa festività. Praticamente si accetta la morte come parte integrante della vita di ciascuno, si realizza per l'occasione un pane dolce e decorato (Pan de Muertos), si raccolgono proverbi, frasi e disegni che alludono alla morte, si elaborano giocattoli a forma di scheletri, come teschi e bare di zucchero cristallizzato, tutti per prendere in giro la morte.

Si organizzano inoltre per l'occasione veglie e visite ai cimiteri dove si portano cibo, musica, fiori di "cempasúchil", mentre nelle case si costruiscono degli altari per ricordare i propri morti con fotografie, oggetti e tutte quelle pietanze e bibite che in vita piacevano al defunto.

Esistono innumerevoli studi circa il "Giorno dei morti". Per trovare finalmente lo strettissimo ed unico vincolo che unisce i messicani a questa festività ci possono aiutare alcune righe del capitolo "Il giorno dei morti" de "Il labirinto della solitudine" di Octavio Paz: il messicano la morte "la frequenta, la prende in giro, l'accarezza, dorme con lei, la festeggia, è uno dei suoi giocattoli favoriti...". Il messicano guarda "faccia a faccia la morte, impazientemente, con sdegno o ironia".

La tradizione del "Giorno dei morti" in Messico si racchiude essenzialmente nel tradizionale altare dei morti con il suo alto contenuto di arte popolare, che, nonostante esprima in maniera evidente la propria origine religiosa, per i messicani rappresenta una delle abitudini più intime e profonde, dunque una tradizione legata indissolubilmente al proprio temperamento ed idiosincrasia.

L’altare sarà allestito presso l’Istituto Italo-Latino Americano di Roma e sarà aperto anche al pubblico, che potrà così accostarsi e conoscere un po’ di più le grandi tradizioni del lontano Messico.