Ruth, Byron e sua moglie Eva.Byron e Silvino.

A Byron Gálvez
Č morto uno dei principali rappresentanti dell'arte plastica messicana contemporanea.

Il Parco Ben Gurión a Pachuca, nello Stato di Hidalgo.

 

5 novembre 2009. - La settimana scorsa č morto il pittore e scultore messicano Byron Gálvez, un giorno prima di compiere 68 anni, in un ospedale di Cittŕ del Messico.

Le opere del maestro Gálvez, dai colori paragonabili solo alla sua immaginazione, sono uno dei migliori esempi dell’arte plástica occidentale. 

A Pachuca, nello Stato di Hidalgo, dove l’artista nacque il 28 ottobre del 1941, il suo mosaico del Parco Ben Gurión rappresenta —con un’area di 32 mila metri cuadrati— una delle opere piů grandi del mondo. Si tratta di una composizione realizzata con circa 7 milioni di piastrelle di 45 colori diversi intitolata “Omaggio alle donne del mondo” dove appaiono piů di 2000 figure divise in 16 moduli. 

Silvino López Tovar e sua moglie Ruth, alunni della Dante Alighieri di Cittŕ del Messico e protagonisti della prima pagina di Punto d’incontro del 10 settembre scorso, sono stati i migliori amici di Byron durante gli ultimi 15 anni.

 

 

 

 

 

Due giorni dopo la morte del maestro hanno scritto poche righe, piene d’amore e di nostalgia, che pubblichiamo di seguito:

Byron Gálvez.A Byron Gŕlvez 

Il nostro piů grande amico, l’artista plastico piů umano. Insieme a te abbiamo passato 15 anni di felicitŕ, risate, pranzi e cene di vita intensa. Viaggi che non dimenticheremo mai perchč continuano a viaggiare nel nostro cuore. 

Anche il nostro mondo č basato su di te. 

La nostra anima oggi č triste, ma il tuo ricordo ci farŕ sorridere e trascendere. 

Il vuoto che ci lasci oggi lo riempiremo con il tuo ricordo e tutto quello che ci hai insegnato. 

Da ora in avanti ci accompagnerai eternamente insieme alle tue opere d’arte che per noi si sono trasformate in esseri umani, amici e anche —tutte insieme— in un padre. 

Solo pochi giorni fa siamo passati a prenderti per portarti all’ospedale. Ricordo come hai sceso le scale del tuo studio, come abbiamo scherzato e riso come sempre. 

Non ci sarŕ mai nessuno come te... 

Nella tua camera d’ospedale le risate erano cosě forti che c’č mancato poco che ci buttassero fuori. 

Quando č entrata l’infermiera a portarti il recipiente per la mostra di orina e le hai domandato a che cosa serviva ha risposto che sarebbe stata usata per misurare l'E.G.O. (iniziali —in spagnolo—di "exámen general de orina")

Io ho detto: “Il suo ego č altissimo” e ti sei messo a ridere ... ridevi sempre delle mie battute...

Adesso ci immaginiamo che ti abbracceremo eternamente. Ci lasci Evita che, come te, č una amica importantissima per noi. 

Non essere triste, come ci hai detto prima di partire. Fallo per tutte le persone che sono rimaste qui e ti vogliono bene. 

Sentiamo la tua assenza, ma ricorderemo sempre i momenti vissuti insieme... ne parleremo di nuovo quando ci rivedremo.

 

Ti amiamo

 

Ruth e Silvino.