Semi di cacao e "reales" furono i predecessori dell'odierna moneta messicana.

13 settembre 2010. - Durante il regno di Filippo II (1556-1598), cominciarono a circolare per tutto il territorio della Nuova Spagna monete da otto Reali —predecessori dell'odierno Peso Messicano—, che sostituirono i semi di cacao che si utilizzavono fin ad allora come mezzo di scambio.

Poco più di due secoli dopo, però, —durante la guerra d'Indipendenza— il timore provocato dalla poca stabilità politica provocò una fuga di capitali massiva che, in quell'epoca, si materializzava nell'esportazione di monete coniate con metalli preziosi.

Si produsse così una carenza generale di mezzi di pagamento nella Nuova Spagna e, per porre rimedio a questa situazione, le autorità autorizzarono zecche provvisorie nei pressi delle miniere.

La maggior parte delle monete erano d'argento, con l'eccezione di alcuni pezzi in oro coniati e messe in circolazione a Guadalajara.

Le monete dell'insurrezione
La mancanza di denaro e alcuni prestiti che dovevano essere pagati obbligatoriamente costrinsero gli insorti a coniare monete proprie per pagare lo stipendio alle truppe.

Prodotte con mezzi rudimentali e in assenza d'argento, la maggior parte di queste coniature furono realizzate in rame. José María Morelos ordinò che fossero distribuite come tratte per essere poi sostituite da pezzi d'oro e d'argento alla fine dell'insurrezione. Su uno dei lati fu riprodotto il mongramma di Morelos e sull'altro un arco.

Una delle caratteristiche universali delle monete agli inizi del XIX secolo e tuttora mantenuta è la riproduzione dell'effigie del governante di turno o dello scudo nazionale. Le monete dell'insurrezione non furono l'eccezione e l'usanza fu mantenuta durante gli imperi di Agustín Iturbide e Massimiliano d'Asburgo.

Dopo la Riunione di Zitácuaro del 1814, cominciarono a circolare per tutto il Paese monete con gli elementi rappresentativi del Messico odierno: l'aquila e il cactus.

(el universal / puntodincontro)

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