Dal pensiero
ai progetti

Fratello fiume:
il nuovo libro di Sandro Cordeschi
nelle parole di Emanuela Medoro.

L'Aterno, il fiume che unisce.


26 febbraio 2011. - Il fiume Aterno e le penne di Sandro Cordeschi e dei suoi collaboratori, Giordano Silvetti, Davide Maria Adacher ed Antonio Porto insieme offrono una bella miscela di riflessioni riccamente nutrite di cultura filosofica e poetica oltre a progetti per la rinascita futura della città dell’Aquila e della parte di territorio bagnato dalle acque dell’Aterno.

A Casa Onna, la sera del 19 febbraio 2011 è stata presentato al pubblico l’ultimo libro di Sandro Cordeschi e del gruppo di studiosi dell’ambiente, nato come associazione LHASA (Laboratorio Autonomo di Studi Antropologici). Il libro è intitolato Fratello Fiume: Aterno, il fiume che unisce. Gli autori hanno a lungo camminato intorno e dentro il fiume, spinti dalla passione per l’esplorazione e la scoperta dal vivo di costruzioni, segni e resti della storia del passato. Il libro è pubblicato con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio e della Regione Abruzzo, cui i lettori esprimono gratitudine. E’ una elaborazione cartacea che si affianca alla produzione di DVD sul fiume ed il suo ambiente realizzati nel corso degli anni.

Un breve cenno al luogo prescelto per la presentazione è d’obbligo. La devastazione ed i lutti di Onna sono stati a lungo oggetto di scritti e spettacoli mediatici all'epoca del sisma, luogo di visite di personaggi illustri e di tanta gente del volontariato, organizzazioni umanitarie, giornalisti, fotografi e semplici curiosi. Non mi è piaciuto andare lì solo per vedere.

Dall’intensa partecipazione al dolore lacerante di una piccola comunità devastata in un lampo nel buio di una notte, nasceva una sorta di pudore che mi ha impedito di andare lì a curiosare.

La presentazione del libro di Sandro Cordeschi finalmente è stato un motivo valido per andare ad Onna, e mi sono trovata tra una desolante file di macerie alla mia sinistra e file di casette nuove e basse allineate in ordine alla mia destra, in una scena surreale, inimmaginabile fino a poco tempo fa, ed a cui è faticoso abituarsi. In mezzo, di fronte alle macerie, ed all'inizio della parte nuova, ecco Casa Onna, luogo di ritrovo e di aggregazione progettato e realizzato in un paio di mesi o poco più per dare ai residenti sopravvissuti la possibilità d’incontrarsi per ricordare ed elaborare proposte e progetti per l’avvenire.

Il libro Fratello fiume, Aterno il fiume che unisce è l’ideale continuazione della pubblicazione del 2009, L’Occhio del Viandante, Storie di Viaggi in Terre di Nessuno, che ha un capitolo intitolato Fratello Fiume, dedicato alle sorgenti d’Europa, ed uno in particolare al San Lorenzo, Canada. Questa volta lo sguardo ed il pensiero filosofico/lirico/francescano di Sandro si concentra sull’Aterno, fiume che unisce.
 

Il percorso del fiume Aterno.

 

Unisce chi e che cosa? I popoli d’Abruzzo. Sembra un pensiero ovvio ed inutile, ma purtroppo non lo è affatto, secondo miei ricordi recenti. S. Cordeschi sostiene che il fiume unisce i popoli, unisce i diversi, non scava rivalità, le supera. Bellissimo e consolatorio condividere questo pensiero. Per questo cito il passo dedicato a San Cetteo. “Martire di Amiterno è anche S. Cetteo, gettato con una pietra al collo dentro il fiume, che lo deposita poi, onda pietosa, sulla lontana costa di Pescara. Del capoluogo costiero ora egli è patrono e la sua storia è legame fra due mondi, che il fluire incessante separa ed accosta”. 

Il pensiero di Sandro Cordeschi spazia dalla filosofia classica alla poesia moderna, come attestano le numerose citazioni, e si esprime con un linguaggio coinvolgente ed affascinante che, lungi dall’essere chiuso in se stesso, diventa una sorgente di pensieri di altri. E così le passeggiate e le escursioni lungo il fiume Aterno diventano fonti di storie e progetti pensati da altri punti di vista, e con altre culture. Ecco quindi Giordano Silvetti con un capitolo intitolato “Tora un mito di origine”. Davide Maria Adacher contribuisce con “Un breve racconto dalla preistoria alla storia contemporanea”, mentre Antonio Porto considera il fiume un catalizzatore di risorse economiche, elencate con competenza e proposte come mezzi di rinascita e crescita dell’economia della zona.

Per ricollegarmi in conclusione al discorso iniziale sulla scelta di Onna come luogo di presentazione di questo libro, cito  a conclusione di queste brevi riflessioni sparse il finale della parte di S. Cordeschi, riferito all’esodo verso la costa delle popolazioni abitanti il cratere del sisma, subito dopo il disastroso evento.

Ci hanno accolto da fratelli, al di là di incomprensioni ad arte inventate, dopo la notte nera come il nulla che voleva inghiottirci. In noi, hanno abbracciato anche quelli che non ci sono più. L’Aterno è il Ponte, il mare e la montagna, sole e pioggia. L’Aterno è il ponte, come arcobaleno. Nù’ seme nù. Nojatri semo nojatri. Siamo vicini. Siamo diversi. Uno solo è il viaggio. Il Fiume dice che va bene così.

Con la mente ed il cuore partecipo al ringraziamento per tutti quelli che ci hanno accolti dopo il sisma, e ringrazio anche S. Cordeschi e gli amici del LAHSA per questa pubblicazione che esprime pensieri e sentimenti di tanti.

***

El río Aterno y las plumas de Sandro Cordeschi y de su equipo —Giordano Silvetti, Davide María Adacher y Antonio Porto— ofrecen juntos una mezcla agradable de reflexiones alimentadas de cultura filosófica y poética, así como proyectos para el futuro renacimiento de L'Aquila y de las tierras bañadas por las aguas del Aterno.

En casa Onna, la noche del 19 de febrero 2011, se presentó al público el último libro de Sandro Cordeschi y de los estudiosos del medio ambiente que se han agrupado bajo el nombre de Asociación LHASA (Laboratorio Autónomo de Estudios Antropológicos).

El libro se titula Río hermano: Aterno, el río que une. Los autores caminaron alrededor del río y en sus aguas, impulsados por la pasión por la exploración y el descubrimiento de construcciones, signos y restos de la historia del pasado. El libro se publica con el apoyo de la Fondazione Cassa di Risparmio y de la región de Abruzzo, entes a los cuales los lectores expresamos nuestra gratitud. Es una producción impresa que se acompaña con un DVD sobre el río y su entorno realizado a lo largo de varios años.

Una breve mención del lugar elegido para la presentación es imprescindible. La devastación y el luto de Onna fueron durante mucho tiempo objeto de escritos y espectáculos mediáticos después del terremoto, lugar de visitas de personajes famosos, voluntarios, organizaciones humanitarias, periodistas, fotógrafos y curiosos. Nunca me gustó la idea de ir allí sólo para ver.

Desde la intensa participación hasta el dolor profundo de una pequeña comunidad devastada en un destello en la oscuridad de la noche, nació una especie de pudor que me impedía ir a curiosear.

La presentación del libro de Sandro Cordeschi por fin representó una buena razón para ir a Onna, donde me encontré entre lúgubres hileras de escombros a mi izquierda y filas de casas nuevas alineadas ordenadamente a mi derecha. Una escena surrealista, inimaginable hasta hace poco, y a la cual es difícil acostumbrarse. En el centro, frente a los escombros, donde empieza la zona nueva, se encuentra casa Onna, lugar de encuentro diseñado y construido en un par de meses para dar a los residentes la posibilidad de encontrarse para recordar y elaborar propuestas y planes para el futuro.

¿Une qué? o ¿A quién? Al pueblo de los Abruzos. Parece un pensamiento obvio y sin sentido, pero por desgracia no lo es en absoluto, de acuerdo con mis recuerdos más recientes. Sandro Cordeschi sostiene que el río une a los pueblos, a los diferentes, no excava rivalidades, sino las supera. Es reconfortante compartir este pensamiento. Para ello cito el pasaje dedicado a San Cetteo. "Mártir de Amiterno es también San Cetteo, lanzado —con una piedra alrededor del cuello— al río que luego, piadoso, lo lleva hasta la lejana costa de Pescara. Él es ahora patrono de esa importante ciudad costera y su historia es un vínculo entre dos mundos, que el flujo incesante separa y acerca".

 

emedoro@gmail.com

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