Emilia Romagna:
nuova legge sull' emigrazione


È stata approvata il 19 aprile

 

E’ stata approvata il 19 aprile dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna la nuova legge sugli emiliano-romagnoli nel mondo che andrà a sostituire la legge 14 del 1990 sull'emigrazione. Il provvedimento, tiene conto delle mutate condizioni in cui si trovano gli emiliano-romagnoli all'estero, nonché delle nuove competenze acquisite dalle Regioni in materia di rapporti internazionali. Altri punti salienti sono il rilancio dell'associazionismo con il coinvolgimento dei giovani nella dialettica associativa, la valorizzazione delle associazioni (attualmente sono 125 sparse in 24 paesi del mondo) e una più appropriata definizione del ruolo del consultore, definito nell'articolo 15 come “il referente della Regione nell'area geografica individuata dalla Consulta, dove rappresenta le esigenze e le istanze delle collettività emiliano-romagnole”. Viene recepita, in questo modo, la sollecitazione espressa dallo stesso presidente della Regione, Vasco Errani, alle comunità di corregionali all'estero perché si facciano "rappresentanti" dell'Emilia-Romagna nel mondo, della sua cultura e dei suoi valori, nonché "antenne" per capire meglio la realtà internazionale in cui la nostra regione è inserita. Le novità apportate dalla legge risultano evidenti già nel nome della Consulta, che d'ora in avanti si chiamerà "Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo" e non più "Consulta dell'emigrazione", a significare la piena valorizzazione del patrimonio storico, culturale ed economico rappresentato dalle comunità italiane all'estero, nella consapevolezza della straordinaria risorsa umana costituita da quest'altra Italia e da quest'altra regione sparsa nel mondo. Il testo di legge, composto da 22 articoli, fissa i principi generali demandando poi a direttive, regolamenti e atti amministrativi le specificità degli interventi. I destinatari di questi sono essenzialmente le associazioni all'estero e le loro federazioni.

Anche l'istituzione delle federazioni di associazioni è un elemento innovativo, che prima non esisteva: lo scopo è di aumentare i momenti di confronto e scambio di esperienze tra le associazioni. Tali momenti di incontro possono avvenire sia attraverso le Conferenze d'area sia attraverso le Conferenze regionali degli emiliano-romagnoli all'estero: queste ultime devono essere convocate, secondo l'articolo 17, almeno una volta durante la legislatura. Per istituzionalizzare la presenza delle nuove generazioni nella Consulta, l'articolo 11 prevede che in essa siano riservati otto posti a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, indicati dalle federazioni o dalle associazioni all'estero. In particolare la Consulta, che passa da 67 a 52 componenti, sarà composta dai rappresentanti delle associazioni che operano all'estero (passano da 20 a 23 componenti) e degli Enti locali (da 9 a 11). Diminuisce invece la rappresentanza dei consiglieri esperti di nomina regionale (passano da 8 a 3), quelli provenienti da Scuola, Università, Cciaa e Uffici del Lavoro (da 12 a 5) e quelli delle Associazioni sociali con sede in Emilia-Romagna (da 18 a 10). La nuova legge, infine, tiene conto delle situazioni di dramma sociale verificatesi negli ultimi anni in alcuni Paesi dell'America Latina e che hanno portato la Regione a interventi straordinari a favore dei suoi emigrati.