Di Adalberto Cortesi.
1 marzo 2010. - Gentilissimo dott. Cortesi,
In preda ad una singolare euforia, mi accingo a scriverLe queste righe! La musica che accompagnava il mio percorso in auto era piena di tamburi che echeggiavano in tutto l'abitacolo!
Le porgo il mio più sincero benvenuto a "Il Salotto di Dante" che, come Lei ha compreso molto bene, è uno spazio aperto alla riflessione! Si! Una riflesione che, spero, porti beneficio a tutti!
Mi creda, signor Cortesi, la voglia di conoscerLa è reciproco! Tra breve potremo non solo conoscerci, ma conoscere anche tutti coloro che hanno voglia di esprimere qualcosa...quel qualcosa che non hanno mai potuto fare o che non hanno potuto per tanti motivi!
È uno spazio, questo, in cui possiamo, tranquillamente, "toglierci la maschera" (!!!) ed essere noi stessi: con i nostri difetti e pregi!
Perchè, come dicevo al signor Chiesa, i Veri amici sono proprio questi!
Sento, se Lei mi permette di dirlo, che Lei è una persona che non bada all'esterno ma all'interno! Sento che Lei ha quella capacità che si sta perdendo di vedere "dentro" le cose!
E se tutti noi osservassimo "dentro" le cose...chissà, magari un giorno potrò mettere un articolo in bianco...essendo sicuro che i lettori potranno scorgere in quella pagina bianca molto di più di quello che si possa scrivere!
Grazie tante ancora...ha scatenato in me una grande energia...gliene sono davvero grato!
A presto, dunque, a "Il salotto di Dante", per una bella spaghettata e...un buon caffè...naturalmente!
Ulisse Utzeri