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Muffa e salmastro

Di Adalberto Cortesi.

1 marzo 2010. - Rallegramenti, caro Ulisse, per la tua macchina del tempo!

Non m'era mai venuta in mente, la faccenda degli odori; ma hai ragione tu; scusi: ha ragione lei.

Mi ci son provato anch'io e me ne son venuti DUE:  uno, sgradevole, di muffa stantia, di polvere vecchia, frammisto a sudore e paura; sí, caro amico, perché anche la paura ha un suo odore. Vede, fu uno dei primi odori che mi si infilò per le nari; non una ma dieci, cento notti; quelle che passammo nei rifugi, durante la guerra. A tremare, a domandarsi cosa avremmo trovato nell'uscire.

L'altro, molto piú gradevole, è quello del salmastro, che si ritrova sulle scotte, in navigazione. Era l'epoca in cui, da giovane, ebbi come maestro il grande Agostino Straulino, uno dei piú grandi velisti della nostra epoca.

Grazie, dunque, caro Ulisse! Mi ha fatto tornare ad andare di bolina, come 65 anni fa! Un affettuoso saluto

 

Adalberto Cortesi

 

P.S. Cosa ne dice di un piatto di spaghetti, un pochino dopo il tocco, alla Dante? Io potrei venerdi 12 oppure venerdi 19 marzo (se Lei si chiamasse Giuseppe, le potrei fare gli auguri di persona!).

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