La fama come riconoscenza

Di Giovanni Capirossi.

3 settembre 2010. -

Mi fa piacere, carissimo Ulisse, constatare che sei già alla settima puntata delle interessantissime chiacchierate suggerite agli amici che frequentano il salotto.

Quello scelto in questa circostanza mi sembra un argomento di grande interesse e si presta a conversazioni di grande interesse.

Dire "non mi interessa diventare famoso", "non mi importa avere successo", "non mi importa che mi diano una pacca sulla spalla (molto alla messicana) come prova di stima, amicizia e simpatia", non so fino a che punto sia credibile e sono convinto che potrebbe essere una tremenda ipocrisia.

Io non credo di essere famoso e neanche di aver scalato la montagna del successo. Però mi fa piacere che quel poco che sono riuscito a fare sia apprezzato dai miei amici. Quando rigrazio gli amici che mi esprimono la loro stima commento sempre che tutto quello che ho fatto, sono riuscito a farlo grazie alla generosa collaborazione dei miei amici.

Lo penso, lo dico e lo credo davvero.

Che avrei potuto fare alla Dante di Città del Messico senza i saggi consigli dei miei presidenti e dei membri del consiglio direttivo?

Che farei senza la preziosa e intelligente collaborazione dei docenti e degli alunni? Che farei senza l'appoggio encomiabile e generoso dei miei più vicini collaboratori?

E che faremmo tutti senza la partecipazione attiva dei nostri alunni?

Tutti insieme abbiamo conquistato una giusta e meritata fama non per noi stessi ma per la Dante Alighieri e per l'italia.

Dobbiamo o no sentircene orgogliosi? Io penso di si.

La fama e il successo arrivano come premio a un lavoro svolto con diligenza, con generoso impegno e con entusiasmo. Ma vorrei davvero sentire il parere degli amici, dei soci e degli alunni della Dante e di tutti i nostri lettori. Approfitto per chiedere ad Ulisse di organizzare una riunione degli amici del salotto per scegliere insieme i temi dei prossimi articoli.

E organizzare altre riunioni del nostro salotto. Grazie ulisse. Grazie per il tuo entusiasmo e un forte applauso.

Ti piaccia o no, è un giusto premio per il tuo lavoro.

 

Giovanni Capirossi.

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