Centro Ospedaliero
"San Luigi Orione"
Rientro dall'Italia in Costa d'Avorio, all'ospedale di Anyama.
di Piero Iovenitti *

6 febbraio 2009. - Dopo quasi due mesi di pausa riprendo a scrivere. Durante il mese di dicembre ho potuto rivedere la mia famiglia in Italia, far conoscere la piccola Elena a mio nonno che si trova sulla soglia dei cent’anni, poter parlare del nostro progetto e rincontrare qualche vecchio e caro amico. Non nascondo di aver patito il freddo soprattutto durante i primi giorni. Lo sbalzo termico di quasi 28 gradi si è fatto sentire. Non ero più abituato all’inverno aquilano. Ma non posso negare che un po’ di sano freddo rigenera il corpo dopo un anno passato in un paese come la Costa d’Avorio non proprio mitigata da un clima tropicale carico di umidità. Anche i sapori di un tempo mi sono sembrati più interessanti. Il sugo che profuma ancora di pomodoro appena raccolto, il tenero agnello al forno delle nostre parti, la lasagna di mia madre che si scioglie in bocca e il pane fatto in casa che si conserva anche per due settimane. Per non parlare poi delle salsicce fresche e del prosciutto con il grasso.

Cambiando paese si deve per forza modificare qualche abitudine. L’olio in Africa non è quello dal gusto fragrante che ben conosciamo, ma ci si deve accontentare di quello prodotto da qualche ditta francese o libanese, i pomodori sono piccoli e senza sapore e si devono allungare con la conserva di una fantomatica marca italiana, la pasta De Cecco costa quattro volte tanto e la mortadella a cui siamo abituati non esiste. Non mancano di certo i formaggi francesi, ma non si trova assolutamente l’unico, inimitabile e ahimé per noi irrinunciabile parmigiano. Non parliamo poi delle mozzarelle che assomigliano alle nostre forse solo per il colore e appena mangiate si é pervasi da una malinconica desolazione tanto il loro gusto lontanamente ricorda i nostri latticini.

Al contrario, in Costa d’Avorio, si trova ancora della saporitissima carne, tanto pesce fresco e frutta a volontà. Si prepara dell’ottimo igname, si gustano prelibate polente di manioca, squisiti foutou di banane plantain, succulenti polli kedjénou cucinati in pentole di argilla, croccanti couscous a base di manioca chiamati attieke e saporite salse a base di crema di arachidi o di melanzane condite con olio di palma.

Questa divagazione culinaria non è fine a se stessa, ma un tentativo per trasmettervi il senso di smarrimento, ma allo stesso tempo di piacevole sorpresa tipico di chi deve per forza, e aggiungo anche per fortuna, modificare il proprio modo di alimentarsi. Ci si immerge in una cultura completamente differente dalla nostra dove ci si accontenta soddisfatti di ogni pietanza, anche perché a guardarsi intorno si è circondati da una moltitudine di gente che non se la passa affatto bene. Si apprezza ogni cosa che si mangia, si ringrazia Dio di essere dei privilegiati e, una volta tornati in Italia, quelle pietanza che un tempo ci facevano storcere il naso diventano appetitosi piatti fumanti. Cambiare paese ha significato per noi, in ultima analisi, non dover rinunciare a qualcosa, ma arricchirsi dentro, in fondo all’anima.

Torno a scrivere dopo venti giorni che sono tornato in Africa e appena compongo la prima frase mi sembra di essere di nuovo tornato in contatto con il mio cuore. L’avevo messo a riposo, per riflettere sul da farsi ed ora si riparte rimettendo in moto il motore. Franco ha tenuto l’ospedale per tutto il tempo delle mie vacanze, come faccio io quando lui torna in Italia e al mio ritorno sembra essersi fermato il tempo. Le donne attendono numerose la consultazione, le infermiere portano a spasso le culle con i neonati, i pazienti fanno la fila al dispensario, in sala parto si sentono le grida di una donna che sta per partorire e in sala operatoria si accendono le luci.

La vita e la morte proseguono il loro percorso parallelo e noi facciamo di tutto per non farle incontrare.

 

*Direttore Centro Ospedaliero “San Luigi Orione” - Anyama

Visita:

www.progettoafrique.org

http://www.pensierici.blogspot.com/

E-mail: piero.iove@yahoo.it

Tel: (00225) 09209351