Un marketing regionale o nazionale per il Made in Italy?

Il presidente della Regione Toscana ha contestato i dati sull'attività di promozione all'estero della Toscana, diffusi dal ministro per il Commercio Estero, Emma Bonino.

Bruxelles, 9 gennaio 2007. - "Non c'è una sola cifra che corrisponda alla realtà". Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha contestato i dati sull'attività di promozione all'estero della Toscana, diffusi dal ministro per il Commercio Estero, Emma Bonino, e pubblicati da Panorama. In particolare Martini contesta quanto scritto laddove si afferma che la Toscana avrebbe da sola un "Budget della stessa entità dell'ICE (60 milioni di Euro), con 59 addetti all'internazionalizzazione". Infatti, scrive Martini in una lettera: "Toscana Promozione, la nostra agenzia che si occupa di promozione all'estero, ha una dotazione organica complessiva di 44 addetti e un budget che nel 2006 è stato di 9 milioni di Euro, tra finanziamenti regionali, dell'Unioncamere e quelli nazionali, gestiti in collaborazione con Ice. Per il 2007 si prevedono 12 milioni di Euro." "I 60 milioni di Euro di cui si parla nell'intervista si riferiscono invece -scrive ancora il presidente- agli esiti di una ricerca, da noi commissionata e curata da Monitor Group, sulle strategie per la competizione del sistema-Toscana. In quella sede è stato ricostruito l'investimento in promozione realizzato nel 2006 da tutti gli Enti presenti sul territorio toscano". La medesima ricerca in proposito ne ha contati più di 40 -tra locali, regionali e nazionali- che intervengono in questo settore di attività. "Tutto ciò evidenzia la necessità di svolgere un lavoro di forte razionalizzazione e coordinamento a cui noi abbiamo iniziato a lavorare concretamente –continua Martini-. 'Fare sistema' è l'obiettivo prioritario del progetto MonitorAzione, nato proprio per raccogliere tutti i dati relativi all'investimento totale del sistema e per offrire soluzioni a tale dispersione".

Rispetto all'andamento negativo dei flussi turistici, che viene attribuito al trasferimento delle competenze alle Regioni, il Presidente Martini precisa: "E' vero, c'è stata una caduta. Ma, dopo tre anni di calo, il turismo nel 2005 è tornato a crescere: in Toscana molto di più che a livello nazionale. Da noi è salito infatti di 7,6 punti, con una presenza superiore a quella del 2001, ovvero oltre i livelli massimi del turismo regionale. Un inversione di tendenza confermata anche dai dati sui primi 6 mesi del 2006 che fanno registrare un ulteriore crescita del 5,1 rispetto al primo semestre 2005. Non solo. Da noi cresce dell'8,4 la quota di turismo internazionale, più del doppio di quanto registrato a livello nazionale (+3,6%). Tutto questo credo dimostri come sia forzato attribuire la perdita di competitività dell'Italia al trasferimento di competenze alle Regioni in seguito alla riforma del Titolo V, entrata in vigore di fatto solo nel 2001." "Certo è -ha spiegato ancora Martini- che la rioganizzazione del sistema promozionale si fa incontrandosi e discutendo".

Infine il presidente ha detto che, nel corso dell'incontro tra Regioni e Ministero, previsto il 25 gennaio, "Dimostreremo che non solo non siamo contrari a fare squadra, ma siamo noi a chiederlo".

Alla lettera di Martini è allegato un prospetto che riassume la consistenza, i compiti e i costi della sede di Bruxelles e degli uffici che la Toscana ha aperto all'estero grazie alla collaborazione con il Monte dei Paschi di Siena. Nati nel 2004, questi uffici offrono servizi informativi di base, indagini di mercato, analisi valutative, liste di potenziali clienti e assistenza legale, fiscale, aziendale e commerciale e organizzano seminari e incontri o piccoli eventi promozionali.

L'ufficio di New York si è occupato specialmente delle piccole e medie imprese e dell'agroalimentare, per le quali, nel 2005, sono stati realizzati 19 progetti speciali: organizzazione di conferenze stampa di presentazione dei settori produttivi toscani; supporto, ospitalità ed introduzione al mercato americano di delegazioni economiche organizzate delle associazioni di categoria e dalle Province; supporto alle aziende che hanno partecipato a fiere o ad eventi organizzati da Toscana Promozione. I costi di gestione del 2006 ammonterebbero a 70.000 Euro.

L'ufficio di Shanghai, sempre nel 2005, ha realizzato 23 progetti speciali dedicati, in particolare, ai settori del turismo e della Pmi: organizzazione di incontri bilaterali (workshop) tra operatori cinesi e toscani; organizzazione di seminari; supporto, ospitalità ed introduzione al mercato cinese di delegazioni economiche organizzate delle associazioni di categoria e dalle Province. I costi di gestione dell'ufficio ammontano a circa 60.000 Euro all'anno.

L'ufficio di Mosca, da ottobre 2005 ad agosto 2006, ha ricevuto richieste principalmente dall'industria, dal multi-settore, dall'agroalimentare e dal turismo. Tra i quesiti ricorrenti: assistenza e ricerca di agenti, distributori e operatori russi; dogane e trasporti e consulenze orientative di mercato e informazioni su eventi e fiere (14%). Per il 2006 la spesa complessiva è stata di 71.000 Euro .

Il costo di gestione per il 2006 della sede di Francoforte è invece di circa 48.000 Euro.

Aperta da 7 anni come ufficio di collegamento con le istituzioni dell'Unione europea, la sede della Regione a Bruxelles si è presto trasformata in una vera e propria rappresentanza istituzionale, intrattenendo rapporti quotidiani con tutte le istituzioni comunitarie, con la rappresentanza permanente italiana e con le altre 254 rappresentanze regionali, e offrendo assistenza al presidente e a tutti i membri del governo regionale nel corso dei loro sempre più frequenti impegni europei. Nel 2004 ha ospitato, oltre ad una seduta straordinaria della giunta regionale, 28 missioni del presidente o degli assessori, 90 missioni di funzionari, 85 delegazioni di istituzioni toscane (consiglio regionale, province e comuni capoluogo, università, associazioni di categoria, organizzazioni non governative) alle quali assicura assistenza. Il budget annuo per le "spese di rappresentanza" è di 60mila Euro (largamente inferiore alla media delle altre Regioni, che in alcuni casi arriva alla cifra di 200-250mila Euro). I costi annui per il personale –3 dirigenti e 2 segretarie, che oltre al compenso ordinario ricevono una indennità specifica per il trasferimento all'estero– è inferiore ai 500.000 Euro. Il Dott. Badii, responsabile dell'ufficio di Bruxelles, precisa che "Dei 60.000 Euro destinati alla nostra sede nel 2006, ne abbiamo spesi solo 50.000. Le spese riguardano soprattutto i costi dei seminari di formazione per i funzionari della Regione e per le circa 100-150 missioni all'anno qui organizzate, non solo da parte della Regione, ma anche degli enti locali, delle categorie e dell'università. Tra l'altro, una notevole riduzione dei costi si è ottenuta da quando non dobbiamo più pagare l'affitto dei locali che occupiamo, poiché è stato acquistato l'immobile, il quale, tra l'altro, ospita altre realtà straniere che pagano regolarmente l'affitto alla Regione Toscana".

Il MINCOMES, dopo l'inchiesta di Panorama, rimanda ogni commento ufficiale all'incontro Stato-Regioni che si terrà il 25 gennaio. L'intervento del ministro Bonino voleva probabilmente essere un invito alla trasparenza, a un esame di coscienza da parte delle Regioni in un momento di difficoltà. Della serie: promuovere l'Italia prima di promuovere le decine e decine di realtà locali, fare un Sistema Paese invece che del marketing territoriale frazionalizzato e dispendioso.

Il Dott. Attaguile, responsabile dell'ufficio di Bruxelles della Regione Sicilia, spiega che il proprio organo non ha funzioni promozionali ma funge da collegamento con le istituzioni comunitarie. "La Regione –continua- non ha un vero e proprio apparato all'estero per quanto riguarda la promozione, ma si affida alle Case Sicilia nel mondo, che sono di proprietà privata e hanno convenzioni specifiche con la Regione stessa o con gli enti locali. A queste vengono elargiti fondi una tantum, ma il nostro ufficio non funziona in questo modo. Qui a Bruxelles ci occupiamo perlopiù della gestione dei fondi comunitari e siamo in tutto 15 addetti: 7 della Regione, 6 esperti esterni e 2 segretarie. So che altre sedi, come ad esempio quelle spagnole e quelle tedesche, hanno un personale molto più sostanzioso (a Valencia sono ben 44, tra dipendenti regionali ed esterni). Le spese, nel nostro caso, sono ridotte agli stipendi per i funzionari, che sarebbero gli stessi se fossimo a Palermo". "L'unico commento che posso fare", conclude il Dott. Attaguile, "E' che alla crescita delle esigenze delle Regioni conseguente la politica di decentramento e la riforma del Titolo V, non è corrisposta una diminuzione degli organi statali, che sono rimasti sostanzialmente gli stessi".

 

Da News Italia Press