3
ottobre
2015
-
Il quotidiano
economico italiano il Sole 24 Ore —numero
due per diffusione totale nel Belpaese— commenta, in un
articolo pubblicato ieri, l’arrivo dell’Eni in
Messico, prima grande società petrolifera
mondiale a mettere piede in questa nazione
latinoamericana da quasi ottant’anni, scrivendo:
«È una vera e propria benedizione. Non tanto
perché ci si illuda che gli italiani riescano da
soli a risollevare da soli le sorti del settore
(anche se non si sa mai, visto il colpo di
fortuna che ha portato a scoprire Zohr in Egitto),
quanto perché finalmente il Messico può dire di
aver svoltato l’angolo».
In effetti, la
prima gara indetta per l’assegnazione di licenze
esplorative dello scorso luglio è stata un
terribile flop: nessuna tra le grandi compagnie
internazionali ha partecipato e dei 14 blocchi
messi all’asta solo 2 hanno raccolto interesse,
finendo però entrambi in mano alla stessa
cordata.
Ma le condizioni
sono state riviste in modo da renderle più
appetibili e i risultati sono evidenti. Stavolta
sono apparse le grandi aziende: oltre a Eni, si sono iscritte anche Chevron e Shell (che però
non hanno fatto offerte), la cinese Cnooc, la
russa Lukoil e la norvegese Statoil. E,
indirettamente, anche Bp è entrata, in quanto
controlla con il 60% Pan American Energy, la
società argentina che insieme alla connazionale
E&P Hidrocarburos ha ottenuto un’altra delle
licenze offerte, quella per Hokchi.
Ma il
Paese degli Aztechi continuerà a ricevere
un'altissima percentuale dei profitti
provenienti dallo sfruttamento dei campi
assegnati. Nel caso della gara vinta da Eni, la
società italiana ha ottenuto il primo posto
offrendo di trasferire l'83,75% dell'utile, il
che mette lo Stato messicano in una posizione
senza dubbio favorevole, con una rinnovata
capacità di esplorazione ed estrazione basata
sull'esperienza e la tecnologia fornita da
partner di primo piano a livello mondiale, ma
senza perdere l'accesso ai flussi finanziari che
gli permetteranno di effettuare investimenti e
spese in altri settori dell'economia.
(massimo barzizza
/ puntodincontro.mx)
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