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1 marzo 2020 (ore 12:29) - Dalla fine del 2013 lo sceneggiatore Jean-Yves Ferri e il disegnatore Didier Conrad sono i responsabili della realizzazione degli episodi di Asterix e Obelix, dopo aver preso il testimone della saga iniziata nel 1959 da Albert Uderzo, oggi 92enne, e René Goscinny, scomparso nel 1977.

I due autori di questo monumento della storia della narrativa disegnata, tradotto in più di 30 paesi e venduto per un totale di circa 350 milioni di volumi, hanno pubblicato nel 2017 il loro terzo volume “Asterix e la corsa d’Italia”, (Asterix et la Transitalique nella versione originale), tornato d'attualità in questi giorni per la curiosa coincidenza del nome di uno dei protagonisti.

La storia racconta di una gara per bighe da Modicia (l’attuale Monza) a Napoli, in cui il grande favorito è il romano Coronavirus, accompagnato dallo scudiero Bacillus, il termine latino per “batterio”.

Preveggenza? Casualità? Niente di tutto questo.

I coronavirus sono un genere di particelle a RNA scoperte negli anni sessanta dalle cavità nasali dei pazienti con raffreddore comune. Nell'uomo, causano infezioni del tratto respiratorio generalmente lievi, sebbene alcune forme più rare come il SARS, il MERS e l'attuale COVID-19 possono essere letali.

Il mondo, all'epoca in cui Ferri e Conrad stavano lavorando alla storia, aveva già vissuto esperienze legate a questi focolai infettivi, esperienze a cui probabilmente è dovuto l'uso del nome nella versione finale del fumetto.

Tuttavia se nella fantasia Asterix ha battuto il Coronavirus, nella realtà le cose vanno diversamente. Le riprese in Cina dell’“Impero di Mezzo”, il nuovo film della saga diretto da Guillaume Canet, sono state annullate a causa dell’epidemia.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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