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Messaggio dell'Ambasciatore Luigi De Chiara

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Ambasciata d'Italia Città del Messico

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1 giugno 2020 (ore 19:12) - Il messaggio che l'Ambasciatore in Messico Luigi De Chiara ha inviato oggi a «Autorità, Connazionali, Colleghi, Amiche e Amici dell'Italia» in occasione della celebrazione nazionale del 2 giugno —anniversario del referendum che determinò nel 1946 la forma di Stato da dare al Paese dopo la seconda guerra mondiale— inizia con un ricordo delle persone che hanno perso la vita a causa del contagio e, fra questi «per l’importanza delle cose che ha fatto in Messico tanto per questo Paese, che per la collettività italiana», di Adalberto “Nani” Cortesi. «Quando ne avremo la possibilità» —aggiunge De Chiara— «organizzeremo senz’altro una cerimonia commemorativa».

Nani Cortesi — ingegnere, consulente, dirigente d'azienda, filantropo, ed uno dei principali membri della comunità italiana in Messico è morto a Milano il 31 marzo, poche ore prima che anche sua moglie Luisa perdesse la vita, entrambi vittime del virus che ha causato tanto dolore nel mondo quest'anno e le cui conseguenze saranno senza dubbio decisive nella storia del umanità.

Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato:

Purtroppo, quest’anno la contingenza della pandemia globale ha costretto tutte le Ambasciate e i Consolati italiani nel mondo, così come quelli di molti altri Paesi, ad annullare le tradizionali celebrazioni della Festa nazionale. Cionondimeno, lo spirito di solidarietà e di unità nazionale nell'affrontare le difficoltà attuali rafforzano il desiderio di celebrare anche solo simbolicamente questa data per noi così importante almeno con un messaggio dell’Ambasciata in Città del Messico.

Non posso fare a meno di iniziare con un ricordo delle persone che hanno perso la vita a causa del contagio e, fra questi, per l’importanza delle cose che ha fatto in Messico tanto per questo Paese, che per la collettività italiana, merita una menzione simbolica Adalberto “Nani” Cortesi: quando ne avremo la possibilità organizzeremo senz’altro una cerimonia commemorativa.

L’Italia è stato tra i primi paesi ad essere vittima del contagio e ha servito tanto da campanello d’allarme circa il vigore del virus, quanto da apripista nelle modalità di contenimento e cura per tanti altri Stati in Europa e fuori. Si può essere orgogliosi della risposta complessiva che ha dato il nostro paese in tale drammatica contingenza, dalla disciplina degli italiani fino alle misure che sono state tempestivamente adottate dalle autorità dal livello centrale a quello locale, in un percorso emergenziale che non era mai stato esplorato.

Guardando al futuro, si può trarre però conforto dalla esperienza passata e confidare che le Autorità, tanto in Italia quanto in Messico, sapranno garantire la massima sicurezza possibile.

Dietro ogni crisi c’è sempre un’opportunità: nonostante il forte impatto dell’emergenza sull’economia e sul benessere di tanti cittadini, in Italia si nota uno spirito diverso, una grande voglia di rimboccarsi le maniche e di avviare un periodo nuovo capace di mettere definitivamente alle spalle una decade di crisi economica e finanziaria. È auspicabile che tale spirito si mantenga e cresca sempre più.

L’esperienza della crisi ha anche creato un contesto internazionale differente. Innanzitutto in Europa, dove la potenza dell’impatto dell’emergenza ha fatto crescere la solidarietà e sta contribuendo a creare un clima nuovo di collaborazione. È significativo e spero di buon auspicio che la celebrazione in questo stesso anno del 70mo anniversario della “Dichiarazione Schuman” ci stimola a ripercorrere il tragitto percorso dalla firma nel 1957 dei Trattati di Roma che diedero vita a quella che allora era la Comunità Economica Europea e a pensare quanti progressi abbiamo da quel tempo raggiunti.

È altrettanto auspicabile che l’esperienza della pandemia convinca tutti che non c’è migliore alternativa ad una sempre maggiore collaborazione internazionale: quanto più dure sarebbero state le conseguenze dell’emergenza senza lo scambio di informazioni ed esperienze, senza lo slancio solidale di invio di materiali e medici? E quanto più lungo sarebbe il processo di recupero senza la cooperazione per la ricerca di un vaccino e senza la possibilità di riprendere commerci, scambi e collaborazioni? È una considerazione importante per l’Italia anche perché il prossimo anno assicurerà la presidenza di un foro internazionale importante quale è il G20.

L’Italia sta cercando di prepararsi al meglio per stimolare una ripresa economica quando ciò sarà possibile. Per la seconda potenza manifatturiera europea l’export riveste un’importanza fondamentale, in particolare nel mercato di un paese importante quale il Messico, fra i nostri primissimi partner economici nel continente americano. Auspico e confido che presto saremo in grado di tornare a lavorare con rinnovato vigore e nuove idee con i nostri interlocutori e amici messicani alla creazione di nuove opportunità di rafforzamento delle relazioni in tutti i settori fra i nostri due Paesi.

Si tratta della mia prima Festa della Repubblica in Messico, essendo giunto qui da poco tempo. Per il futuro sono certo di poter continuare a beneficiare della collaborazione di grande valore che ho ricevuto in questi primi mesi dalle varie istituzioni che, oltre all’Ambasciata, compongono, nel loro complesso, il Sistema Italia: l’Istituto per il Commercio Estero, l’Istituto Italiano di Cultura, la Camera di Commercio Italiana in Messico, le varie sedi della Dante Alighieri, l’Accademia di Arte di Firenze, l’Associazione dei Ricercatori Italiani: si tratta di attori istituzionali di grande qualità che fanno squadra con la nostra dinamica comunità e con le imprese italiane in Messico.

Del Sistema Italia sono parte altrettante importante il Com.It.Es., i nostri Consoli Onorari, l’Associazione Italiana di Assistenza, e le altre organizzazioni italiane attive su tutto il territorio che vorrei ringraziare particolarmente per l’apporto di grande valore che hanno garantito e continueranno generosamente ad offrire all’Ambasciata al fine di assistere i numerosi casi di connazionali che a vario titolo si sono trovati in una condizione di necessità in questa particolare contingenza.

Considerato che non possiamo celebrare la Festa della Repubblica con i nostri amici messicani e data l’emergenza sanitaria, abbiamo pensato di riaffermare simbolicamente l’amicizia tra i nostri due paesi programmando per il 2 giugno una cerimonia virtuale di consegna al CONACyT del prototipo italiano del ventilatore “Ferrari F15”, che potrà essere prodotto liberamente in Messico.

Pensando al futuro con l’ottimismo della volontà, che è d’obbligo nel caso di due paesi straordinari come Italia e Messico, insieme a tutto il personale dell’Ambasciata, Vi auguro una buona Festa della Repubblica,

viva l’Italia, viva il Messico!

(puntodincontro.mx)

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