18 gennaio 2014 -
L'Istituto Italiano di
Cultura, il Ministero messicano degli Affari
Esteri (Secretaría de
Relaciones Exteriores) e la Cineteca Nazionale
hanno proiettato giovedì
scorso alla Cineteca Nazionale di Città del
Messico il film
“Che strano
chiamarsi Federico”,
un lungometraggio
del 2013, diretto da Ettore Scola, e scritto
insieme alle figlie Paola e Silvia. Come lo
stesso regista ha dichiarato, il film è
«un
piccolo ritratto di un grande personaggio»:
Federico Fellini.
Presentato durante la
settantesima Mostra internazionale d'arte
cinematografica di Venezia alla presenza del
capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha
ottenuto il premio Jaeger-LeCoultre Glory
to the Filmmaker.
Il film, basato sui
ricordi personali di Scola, si concentra in
particolare sui primi anni della carriera di
Fellini: il suo arrivo a Roma, gli inizi
come vignettista nella redazione del
Marc'Aurelio (dove conobbe tra gli altri
proprio Scola), fino al suo primo approdo
nel cinema come sceneggiatore.
(puntodincontro.mx / adattamento
e traduzione in spagnolo di
massimo
barzizza)
|