23 aprile
2016
- «Ad essere premiate non sono soltanto le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche del nostro Comune, ma il lavoro di un’intera comunità. È un riconoscimento molto ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini». Con queste parole il sindaco di Sambuca di Sicilia Leo Ciaccio ha voluto commentare l’incoronazione del proprio paese come il “Borgo più bello d’Italia”. Per la terza volta consecutiva la trasmissione di Rai 3 “Kilimangiaro- Il Borgo dei Borghi” ha promosso vincitore un Comune siciliano. Prima di Sambuca infatti erano state insignite di questo prestigioso premio Montalbano Elicona (2015) e Gangi (2014).
Il primo cittadino sambucese ha voluto condividere questa vittoria con i sindaci dei paesi limitrofi, che tanto hanno fatto per il raggiungimento di tale traguardo, ponendosi convinto che «i riflettori su Sambuca potranno fare da traino anche per il resto dei Comuni vicini, portando uno sviluppo dell’intero territorio».

Sambuca di Sicilia, vicoli arabi.
Di forte vocazione agricola, Sambuca di Sicilia si trova in provincia di Agrigento e vanta di una ricca storia millenaria, che potrebbe anche riassumere quella dell’intera isola. Abitata in epoca preistorica da Elimi e Sicani, testimoniati da un sito archeologico tuttora fruibile, l’odierna Sambuca però venne fondata dagli Arabi intorno all’830, subito dopo il loro arrivo in Sicilia.

Sambuca di Sicilia, sito archeologico preistorico di Monte Adranone.
La chiamarono Zabuth, in onore dell’emiro emiro Al-Zabut che aveva fatto erigere in quel luogo un castello. Rimase araba fino alla prima metà del ‘200, per poi subire la dominazione sveva di Federico II. Le tracce di matrice islamica si riflettono nel quartiere arabo e nei suoi sette vicoli, nonché nel fortino di Mazzallakkar sulle sponde del lago Arancio, fortino sommerso ogni qualvolta s’innalza il livello del lago. L’impronta araba si mescola agli interventi del ‘600 e ‘700, riconoscibili lungo i palazzi di Corso Umberto.

Sambuca di Sicilia. Fortino di Mazzallakkar.
Sambuca fu distrutta nel 1411, sul finire di una lunga guerra di successione nel Regno di Sicilia, e nel 1968, a causa del terremoto del Belice, subì ingenti danni. Ciò ha portato ad una ricostruzione di impianto moderno che si è mescolato col passato, con un paesaggio urbano caratterizzato da stradine medievali strette e tortuose.
Un Comune che, dunque, ne ha viste molte, tanto da considerarsi esso stesso specchio dell’affascinante storia della Sicilia. Un patrimonio culturale che oggi più di ieri deve essere assolutamente conservato e promosso. Della stessa idea il sindaco Ciaccio: «Abbiamo il dovere di onorare questa nuova corona, portando l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali, incrementando nel contempo le attività economiche e artigianali locali e accogliendo i turisti nel miglior modo possibile».
(francesco patti / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione in spagnolo di
massimo barzizza)
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