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24 dicembre 2018 - Il panettone è un tipico dolce milanese, associato alle tradizioni gastronomiche del Natale, ampiamente diffuso in tutta Italia ed esportato in diversi Paesi del mondo in occasione delle festività di dicembre.

In Messico, negli ultimi mesi dell'anno, si trovano nei supermercati e in alguni negozi panettoni delle marche Maina e Balocco, mentre il gruppo Bimbo, la più grande azienda di panificazione al mondo, produce dal 2016 un Panetón che distribuisce in Perù ed altre nazioni dell'America Latina.

La Camera di Commercio di Milano ha ottenuto nel 2007 dal Ministero dello sviluppo economico un marchio che certifica che il panettone è prodotto in modo artigianale. L'uso del marchio è regolamentato da un disciplinare di produzione redatto dal “Comitato dei Maestri Pasticceri Milanesi” costituito da rappresentanti di associazioni del settore e dei consumatori. Individuando in modo dettagliato ingredienti, fasi di lavorazione, caratteristiche del prodotto finito e relative modalità di vendita, il disciplinare qualifica questo dolce realizzato nel rispetto dell'antica tradizione della lavorazione artigianale.

Le origini del panettone sfumano nella leggenda e sono due le storie che godono di maggior credito: la prima ha come protagonista Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, che abitava —probabilmente nei primi anni del XVI secolo— nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, per poterle star vicino si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante e tutti vollero assaggiare il nuovo pane. Tale successo colpì a tal punto Algisa da innamorarsi di Ulivo e sposarlo.

La seconda versione è meno fiabesca, ma non meno appassionante: il cuoco al servizio di Ludovico il Moro (1452-1508) fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario. Successe però che il dolce, dimenticato per errore nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il “pane di Toni”, ossia il “panettone”.

In Messico questo dolce italianissimo è sempre più conosciuto ed apprezzato e il quotidiano El Universal, il più letto a livello nazionale, ha pubblicato oggi —24 dicembre— un articolo dal titolo Cómo hacer panettone en casa para Navidad (Come preparare il panettone a casa per Natale) che contiene due ricette: quella della versione tradizionale con la frutta candita ed una preparazione alternativa con gocce di cioccolato in sostituzione dei pezzi di arancia e cedro.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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