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Davide Ronda: «In Messico vi innamorerete dell'Asiago».

 

 

 

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25 maggio 2018 - La Commissione Europea e il governo messicano, dopo quasi due anni di trattative, hanno raggiunto poco più di un mese fa un accordo commerciale in principio che sostituirà il trattato precedente in vigore dal 2000 e che prevede la rimozione del 99% dei dazi, delle tariffe e in generale delle barriere per l'interscambio di beni, in particolare nel settore agricolo.

La nuova intesa garantirà, inoltre, la protezione dall'imitazione a 340 prodotti alimentari e bevande europee nel Paese latinoamericano, le cosiddette Indicazioni Geografiche.

In questo contesto, Puntodincontro ha intervistato Davide Ronda, recentemente nominato rappresentante in Messico del Consorzio Tutela Formaggio Asiago.

Quali saranno i suoi compiti in Messico?

Da pochissimo ho un contratto con il Consorzio Tutela Formaggio Asiago su tutto il territorio messicano. Quindi mi occuperò soprattutto della promozione, degli aspetti commerciali e vigilerò anche che non ci siano copie o, come direbbero gli statunitensi, “wannabe” o imitazioni. Una delle mie funzioni sarà proprio quella di controllare attentamente che in commercio ci sia solo Asiago autentico.

Lei è l'unico rappresentante in Messico del Consorzio? Ha qualche esclusiva dal punto di vista commerciale?

Sì, sono l'unico. Per la parte commerciale, non esiste nessuna esclusiva. Ho la facoltà di proporre 20 produttori di Asiago ai vari importatori e distributori in Messico.

Il formaggio Asiago è già presente commercialmente in questo Paese?

Il formaggio oggi è presente in bassissime proporzioni, anche perché ha attualmente uno svantaggio fiscale, con un dazio 25% superiore a quello di altri prodotti caseari, come ad esempio il Parmigiano Reggiano. Stiamo lavorando per abbassare questa imposta. Eliminando l'handicap, potrà essere diffuso molto più facilmente.

L'Asiago è tra le denominazioni di origine che verranno molto probabilmente protette dal nuovo trattato di libero scambio tra il Messico e l'Unione europea. Come pensate di trarre vantaggio da questa situazione per la diffusione locale?

Come ogni prodotto italiano DOP, dei quali io sono orgogliosissimo, una delle principali attività che svolgermo sarà quella di portarlo al palato dei consumatori: glielo faremo assaggiare. Dopo averlo provato, le persone —messicane, italiane o di qualsiasi nazionalità— se ne innamoreranno. Questo succede perché nei formaggi del Bel Paese ci sono mille anni di storia, c'è cultura, c'è conoscenza e c'è una passione che accomuna da secoli i produttori dello Stivale. Cercherò quindi di farlo giungere alla bocca del maggior numero possibile di consumatori potenziali.

Può raccontare brevemente ai lettori di Puntodincontro quali sono le principali caratteristiche dell'Asiago?

È un formaggio che ha molti anni. Si produce principalmente sull'altopiano dei Sette Comuni, di cui Asiago è il principale, che è una zona bellissima della provincia di Vicenza, in Veneto. Esiste l'Asiago fresco, che può essere consumato due mesi dopo la produzione, il semi-stagionato —che ha dai 3 ai 6 mesi—, per poi arrivare allo stagionato, che ha un'età di circa 6-8 mesi. È un formaggio che va bene con qualsiasi tipo di pasta, addirittura con la pizza, accompagnato da un buon vino ed ha un'infinità di usi. Una volta provato, nessuno avrà dubbi sulle sue possibilità di utilizzo.

Asiago.

I clienti che volete raggiungere saranno, immagino, gli italiani in Messico, ma anche i messicani.

Certo. Gli italiani sono sicuramente fra i nostri obiettivi, ma anche il messicano che viaggia, che conosce, che ha esperienza internazionale. Ci rivolgeremo principalmente al ceto medio - alto della popolazione.

Di quanto tempo stiamo parlando nel vostro programma di promozione e diffusione per raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissati in Messico?

Stiamo iniziando in questi giorni e speriamo di poter ottenere i primi risultati concreti fra un anno circa. Sono molto orgoglioso di essere stato selezionato dal Consorzio, è un bel progetto.

Amo i prodotti italiani ed è da più di 20 anni che mi occupo della diffusione del Made in Italy, per cui sono sicuro che avremo molto successo.

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(massimo barzizza / puntodincontro)