21 aprile 2018
- Il 24 maggio sarà inaugurato il padiglione
messicano “Echoes of a land” alla 16ª Mostra
Internazionale di Architettura della
Biennale di Venezia.
Questa rassegna internazionale, fondata nel
1895, è attualmente una delle organizzazioni
culturali più famose e prestigiose del
mondo. La Biennale intende diffondere e
promuovere l'arte contemporanea attraverso
mostre e ricerche di tutte le discipline
artistiche: arti visive, architettura,
cinema, danza, musica e teatro.
Ogni due anni si alternano l'Esposizione
Internazionale d'Arte e l'Esposizione
internazionale di Architettura, che dal 1998
si svolgono su tre assi principali: le
mostre dei padiglioni nazionali, la mostra
centrale internazionale organizzata dal
curatore ed eventi collaterali nella città
di Venezia.
All'edizione 2018 partecipano circa 90
Paesi, che presentano le loro creazioni
artistiche più importanti. Verranno premiate
le seguenti categorie: Leone d'Oro al
miglior padiglione nazionale, Lone d'Oro al
miglior artista, Lone d'Argento all'artista
giovane, menzione speciale per il padiglione
nazionale, menzione speciale per l'artista e
Lone d'Oro alla traiettoria.
La prima partecipazione del Messico alla
Biennale d'Arte risale al 1950, con la
presentazione di opere dei muralisti David
Alfaro Siqueiros, José Clemente Orozco,
Diego Rivera e Rufino Tamayo. Quell'anno,
Siqueiros ricevette il primo premio
all'artista straniero. Citando le parole
della Biennale: «La straordinaria violenza
pittorica del Padiglione del Messico è stata
una rivelazione».
Nel 2007, in occasione della 52esima
edizione della Biennale d'Arte, il Messico
partecipò di nuovo con un padiglione
ufficiale e la rappresenza di Rafael
Lozano-Hemmer. Da allora, il Ministero della
Cultura e l'Istituto Nazionale delle Belle
Arti sono responsabili della gestione della
partecipazione del paese latinoamericano
all'evento. Nelle edizioni successive, il
padiglione ha ricevuto la collaborazione di
artisti come Teresa Margolles nel 2009,
Melanie Smith nel 2011, Ariel Guzik nel
2013, Tania Candiani e Luis Felipe Ortega
nel 2015 e Carlos Amorales nell'edizione
2017.
Indipendentemente, molti artisti messicani
sono stati invitati a partecipare
all'installazione centrale o ai padiglioni
nazionali. Tra loro, Rufino Tamayo, Leonora
Carrington, Gabriel Orozco, Mario García
Torres, Fernando Leal Audirac, Paula
Santiago, Francis Alÿs, Yishai Jusidman,
Gustavo Artigas, Santiago Sierra, Abraham
Cruzvillegas, Jimmie Durham, Daniel Guzmán,
Carlos Amorales, Damián Ortega, Fernando
Ortega, Jean Luc Moulene, Héctor Zamora,
Julieta Aranda, Mariana Castillo Deball e la
Cooperativa Cráter Invertido.
Dal 2014, fino all'anno 2024, il Padiglione
del Messico sarà situato in uno degli
edifici più rappresentativi della città:
l'Arsenale. Questo monumentale edificio di
7.150 m², distribuito su due livelli, dal
XXII secolo è stato il cuore dell'industria
navale veneziana. Nella sala d'armi, la
rappresentanza messicana dispone di 250 m² e
una posizione strategica che dà visibilità
ai progetti presentati.
Nell'edizione 2018 il Messico partecipa con
21 proposte, emerse da 213 progetti
iscritti, a loro volta provenienti da 15
Stati del Paese. Nella convocazione, gli
architetti sono stati invitati a inviare
piani o lavori realizzati in cui fosse
presente il tema “Freespace”, proposto dalla
direzione artistica della Biennale, e che a
loro volta mostrassero un legame dell'opera
con lo spazio fisico del luogo e del suo
territorio.
I partecipanti sono: Alejandro Guerrero e
Andrea Soto (Atelier ARS), Luis Enrique
Flores e Armida Fernández (Estudio ALA),
Manuel Cervantes (CC Arquitectos), Javier
Muñoz (Muñoz Arquitectos y Asociados),
Héctor Barroso (Taller Héctor Barroso),
Carlos González Lobo e María Eugenia Hurtado,
Andrés Soliz e Lazbent Escobedo (Escobedo
Soliz), Jorge Arvizu, Ignacio del Río,
Emmanuel Ramírez e Diego Ricalde (Estudio
MMX), Salvador Macías e Magui Peredo (Macías
Peredo), César Guerrero, Ana Cecilia Garza,
Carlos Flores e María Sevilla (S-AR),
Enrique Norten (TEN Arquitectos), Isaac
Broid e Productora (Abel Perles, Carlos
Bedoya, Víctor Jaime, Wonne Ickx), Mario
Schjetnan (Grupo Diseño Urbano), Alonso de
Garay (Taller ADG), Javier Sánchez (JSa),
Mariana Ordóñez (Comunal: Taller de
Arquitectura e Onnis Luque), Alejandro
Sánchez e Mariza Flores (Taller T6A), Juan
Carral (JC Arquitectura), Enrique Lastra (Sackbé),
Juan Carlos Cano e Paloma Vera (Cano Vera),
Mauricio Rocha e Gabriela Carrillo (Taller
de Arquitectura Rocha y Carrillo).
(massimo barzizza / puntodincontro)
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