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									15 ottobre 2018 
									
									- A fine luglio è stata divulgata una 
									notizia clamorosa attesa da anni che ha 
									girato il mondo in pochi minuti: la scoperta 
									di un lago subglaciale su Marte. 
									
									Lo aveva rivelato il radar italiano Marsis 
									della sonda Mars Express. 
									
									Pubblicata sulla rivista Science, la 
									scoperta è stata presentata dall'Agenzia 
									Spaziale Italiana (Asi), l'Istituto 
									Nazionale di Astrofisica (Inaf), il 
									Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e 
									le università Roma Tre, Sapienza e Gabriele 
									d'Annunzio di Pescara. 
									
									I dettagli diffusi in quei giorni hanno reso 
									noto che il grande bacino sotterraneo ha 
									tutti i requisiti per ospitare la vita: 
									esiste da molto tempo, ha acqua liquida, 
									sali ed è protetto dai raggi cosmici. 
									Questi, dicono gli autori della ricerca, 
									sono elementi che potrebbero far pensare 
									anche a una nicchia biologica. 
									
									Sarà questo il tema con cui il Prof. 
									Federico Di Paolo, dell'Instituto 
									Volcanológico de Canarias (INVOLCAN), 
									aprirà venerdì 26 ottobre all'Istituto 
									Italiano di Cultura di Coyoacán il primo 
									congresso dell'Associazione Ricercatori 
									Italiani in Messico (ARIM), costituita il 29 
									novembre 2017 a margine di una riunione 
									convocata dall'Ufficio di Cooperazione 
									Scientifica e Tecnologica dell'Ambasciata 
									d'Italia, guidato da Emilia Giorgetti. 
									
									Di Paolo è uno degli scienziati 
									dell'Università Roma Tre che hanno 
									partecipato alla scoperta. Nella 
									presentazione della sua conferenza 
									magistrale, intitolata “Evidenza di acqua su 
									Marte mediante radar”, spiega: «I dati [...] 
									ottenuti tra maggio e dicembre 2012, 
									contengono prove di acqua liquida 
									intrappolata in un'area di 20 km per 20 km 
									al di sotto della calotta glaciale nella 
									regione Planum Australe. L'analisi [...] ha 
									collegato i riflessi più brillanti a un 
									materiale con elevata dielettrica, che può 
									essere spiegato solo dalla presenza di 
									acqua». 
									
									Il primo congresso dell'ARIM —dal titolo 
									La investigación italiana en México, avances 
									y perspectivas (La ricerca italiana in 
									Messico, progressi e prospettive)— per un 
									giorno e mezzo vedrà il succedersi di 
									presentazioni, tavole rotonde e dibattiti e 
									includerà la seconda assemblea generale 
									dell'associazione, in programma venerdì 26 
									ottobre alle 17.30. 
									
									Verranno trattati, tra gli altri, argomenti 
									relativi alle scienze sociali, 
									all'architettura, all'urbanistica, al 
									patrimonio culturale, all'arboricoltura, 
									all'idrometeorologia, ai cambiamenti 
									climatici, all'analisi antropologica e alla 
									sicurezza industriale. 
									
									Ecco il programma (clicca sull'immagine per 
									scaricare il PDF): 
									
									 
									  
								
								
								(massimo barzizza / puntodincontro) |